"Dopo numerose e creative modifiche al 'Piano Casa' per cementificare le coste e le aree agricole dell'isola, puntualmente impugnate dal governo e annullate dalla Corte costituzionale, la giunta regionale della Sardegna a trazione sardoleghista ci riprova. A sei mesi dalle elezioni, una norma intrusa infilata nel collegato alla finanziaria (ormai s-collegato, visto che sarebbe dovuto essere approvato mesi fa) prevede ampliamenti volumetrici delle strutture ricettive anche nella fascia costiera dei 300 metri. I nuovi alberghi a cinque stelle potranno ottenere un incremento volumetrico del 25 per cento, mentre quelli già esistenti 'solo' del 15 per cento, ma senza aumento dei posti letto". Così Francesca Ghirra, deputata dell'Alleanza Verdi e Sinistra.

"Non paghi di questo capolavoro di fine mandato - aggiunge l'esponente dei rossoverdi -, pare che il presidente Solinas voglia anche stravolgere il Piano paesaggistico regionale, impresa già tentata in passato, fortunatamente senza successo, consentendo nuove volumetrie in aree tutelate col pretesto di migliorare la qualità architettonica degli edifici attraverso demolizioni e ricostruzioni, la riduzione dei vincoli nelle aree intorno agli stagni, delle zone di tutela dei beni archeologici e storici, con un'attenuazione delle limitazioni previste nella fascia costiera e nelle zone agricole. Un film già visto con un finale devastante per il nostro territorio. Misure folli per cui occorre ancora una volta confidare nell'intervento della Consulta".

"Alla ripresa dei lavori della Camera presenterò un'interrogazione ai ministri della Cultura e dell'Ambiente per capire se intendano impugnare la legge regionale appena sarà approvata e come intendano pronunciarsi sulle modifiche al Ppr promosse dalla regione Sardegna in totale antitesi a tutte le pronunce che ci sono state sino a ora per garantire la tutela dei nostri straordinari ambiente e paesaggio", conclude Ghirra.