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La legge sul Piano casa approvata dal Consiglio regionale lo scorso 18 gennaio è stata quasi interamente contestata dal governo; dei 31 articoli solo quattro sono stati dati per buoni.
Le motivazioni dell'impugnazione sono state pubblicate oggi nel sito del ministero degli Affari regionali e per tutte le norme censurate viene fatto presente che l'intervento regionale è illegittimo, in quanto rappresenta una deroga al Piano paesaggistico regionale, che non è derogabile.
Viene fatto inoltre sulla base di una scelta unilaterale della Regione, quindi sottraendosi all'obbligo di copianificazione previsto dal Codice dei beni culturali e del paesaggio e all'intesa stipulata con lo Stato e sottoscritta nel 2007 con il ministero dei Beni culturali.
Il Governo sostiene dunque che la legge sul Piano casa lede il principio di leale collaborazione nei confronti dello Stato. Nelle lunghissime motivazioni, il testo è definito come "una serie sistematica di modifiche all'ordinamento regionale che consentono: la realizzazione di interventi edilizi, anche di rilevante impatto, in deroga non solo alla pianificazione urbanistica comunale, ma anche a quella paesaggistica".
Viene sottolineata inoltre "l'irrilevanza/sanatoria di illeciti edilizi, al di fuori dei casi e limiti previsti inderogabilmente dalla disciplina statale". In questo modo, "viene, agevolata la massiccia trasformazione edificatoria del territorio, anche in ambiti di pregio, determinando un grave abbassamento del livello della tutela del paesaggio".