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"La Sardegna non è e non sarà mai un laboratorio, né sede di test nazionali. Quello che c'è in gioco per il voto di domenica è il futuro di questa terra, di questa comunità orgogliosa che cerca il suo riscatto dopo cinque anni di disastroso governo della destra, guidata da Solinas, talmente disastroso che se ne sono accorti anche loro e hanno cambiato all'ultimo il candidato".
Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein stamattina a Cagliari, in visita al mercato di via Quirra, accompagnata dal segretario regionale del Pd Piero Comandini e dal senatore Marco Meloni. Riferendosi alla coalizione di centrodestra ha aggiunto: "Sono gli stessi partiti che hanno fatto il disastro in questi cinque anni peggiorando la continuità territoriale, la sanità pubblica che è scesa dal decimo al 20/o posto. E qui quello che tocchi con mano è la fatica del potere d'acquisto che è calato nelle famiglie".
"Noi siamo unitissimi a sostegno di Alessandra Todde e di una coalizione che il Partito democratico sostiene con tutta la sua forza, con le sue competenze, con queste candidature bellissime che abbiamo in tutto il territorio sardo - ha detto ancora Schlein, rispondendo ai giornalisti sul fatto che il centrodestra si muova compatto in queste regionali mentre il centrosinistra no - Abbiamo costruito un programma comune. Il lavoro di qualità, la sanità, l'energia, i trasporti che mancano in questa regione, la continuità territoriale, la questione di come mettiamo in campo politiche industriali perché c'è bisogno di far ripartire il lavoro qui in Sardegna. La destra è ossessionata dall'immigrazione ma non vede l'emigrazione di chi con contratti così precari e salari così bassi va via e invece deve poter avere un'opportunità qua".
E parlando del voto, Schlein ha ribadito: "È una partita dei sardi per il loro futuro. È una terra che amo e che conosco da vicino e di cui ho grande rispetto. Anche della tradizione di autonomia che come dirigenza nazionale del Partito democratico abbiamo pienamente rispettato. Non c'è stato nessuno un accordo calato dall'alto, noi ci siamo messi a disposizione del territorio che ha scelto insieme un progetto, una coalizione e ha scelto, devo dire, la candidata migliore, perché senza una candidatura come quella di Alessandra non sarebbe stato facile costruire questo progetto".
"Il governo in un anno e mezzo non ha messo in campo un'iniziativa vera di sostegno al fatto che le famiglie non riescono più a fare la spesa come prima - ha detto la leader del Pd - C'è la questione del reddito, le persone che hanno i redditi così bassi, con una inflazione così alta, con il mutuo da pagare che è aumentato per gli interessi, cosa devono fare? Quelli del governo di destra hanno tolto anche il sostegno all'affitto".
Soffermandosi tra i banchi del mercato e raccogliendo le strette di mano di commercianti e clienti, Elly Schlein ha ribadito che "c'è una forte sofferenza, è il motivo per cui continuiamo a insistere anche sul salario minimo, che è una norma di civiltà in un Paese in cui ci sono più di 3 milioni di persone che anche se lavorano sono povere. Per cui di questo ci dobbiamo occupare".
"C'è tanta disaffezione, c'è tanto rischio di astensione. - sono suoi timori espressi parlando del voto di domenica 25 febbraio in Sardegna - Ieri alle persone che hanno riempito il teatro qui a Cagliari e quello a Carbonia ho detto: 'noi veniamo per spingervi, per dare una mano ma non facciamo noi la differenza, la fate voi che conoscete queste persone, le loro paure, le loro sofferenze e anche le loro incazzature che è giusto ascoltare - ha sottolineato la leader dem -. Se ognuno di noi si prende un pezzo di responsabilità, di parlare con le persone che conosce, di dire 'guardate che se non ci interessiamo di politica, la politica si interessa comunque di noi'".
Ricordando i problemi evidenziati ieri dalla platea del Massimo che l'ha accolta ieri, Schlein ha aggiunto: "Ci raccontavano del problema che hanno gli agricoltori che lavorano qui a Sestu: quando il prezzo a cui vendi è più basso del costo a cui produci, l'impresa diventa non sostenibile. E poi ci hanno parlato della siccità. Questi temi la politica li deve affrontare con massima urgenza, basta politichese, basta questioni interne al palazzo".
Non è mancato un attacco alla premier: "Per fortuna che per una volta ogni tanto Giorgia Meloni esce dal suo palazzo e va a incontrare le persone", ha commentato riferendosi alla chiusura della campagna elettorale del centrodestra, nel pomeriggio alla Fiera di Cagliari dove ci saranno anche Tajani e Salvini con tutti i sostentori dei Paolo Truzzu. Una platea che "chissà ", si chiede Shlein, se avrà la possibilità di esprimere a Meloni "le fatiche, i problemi che hanno anche quelli che l'hanno votata, magari perché speravano in un cambiamento e invece si trovano dopo un anno e mezzo con i tagli alla sanità pubblica, i tagli alle pensioni, specialmentealle donne, il rifiuto di approvare il salario minimo, l'aumento della precarietà del lavoro e la negazione dell'emergenza climatica che colpisce per prima gli agricoltori".