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"La decisione della segretaria nazionale del Pd di intestarsi e scegliere la candidata presidente per la coalizione di centro sinistra per le elezioni regionali del febbraio 2024, è inopportuna e lede l’autonoma prerogativa della costituenda coalizione alternativa all'attuale maggioranza che governa la regione Sardegna di scegliere autonomamente chi dovrà guidare la coalizione. I socialisti non entrano nel merito e non esprimono giudizi sul nome indicato dalla segretaria Pd, ma condannano con forza tale metodo posto in essere che qualifica il modo di porsi di chi forse è portatore di una cultura che tarda a morire. I socialisti ricordano a chi ha orecchie per intendere che la scelta del presidente, come il programma politico amministrativo, non sia un affare di famiglia tra Pd e 5 stelle ma riguardi l'intera costituenda coalizione con pari dignità politica". Così in una nota Gianfranco Lecca, segretario regionale del Psi, in merito alla decisione di Elly Schlein di scegliere Alessandra Todde come candidata presidente in vista delle regionali 2024.
"Vorremmo ricordare alla segretaria nazionale Schlein - prosegye - che i gruppi dirigenti del centro sinistra sardo non sono un gruppo di minus habens, ma con le idee chiare sull’individuare le energie migliori per guidare la Sardegna nei prossimi anni ivi compresa Alessandra Todde. Ci eravamo illusi che la riunione della scorsa settimana di partiti, movimenti e associazioni, fosse un primo e positivo passo per creare le condizioni per costruire un progetto politico autonomista e riformista alternativo all'attuale compagine di governo regionale. Non vorremmo che quell'incontro fosse una serie di "Scherzi a parte". L’arroganza della segretaria Pd rischia di minare e vanificare tutti gli sforzi che in ambito regionale si stanno pazientemente facendo per gettare le basi di una futura coalizione di governo, e di favorire la vittoria del campo avversario la cui opera amministrativa è sotto gli occhi di tutti i cittadini della Sardegna varcando persino i confini regionali".
"Non vorrei pensare che vi fosse un rigurgito del concetto di “autosufficienza politica” (Veltroni docet), sappiamo come andò a finire. Se le scelte dei nomi e la piattaforma programmatica Pd e 5 stelle pensano siano un loro fatto privato o di famiglia, la nostra partecipazione alla coalizione non è affatto scontata - avvisa Lecca -, terremmo la schiena dritta e potremmo persino scegliere altri compagni di viaggio. Non siamo disponibili a farci calpestare sui diritti fondamentali di autonomia e di prerogativa di scegliere in Sardegna chi riteniamo debba guidare la coalizione. Lo scivolone della segretaria nazionale del Pd impone a tutte le forze politiche della coalizione di centrosinistra sardo, in primis al Pd stesso, una presa di posizione dura e determinata nel respingere questa inopportuna ingerenza, che lede la nostra dignità e il nostro diritto a porre in essere le scelte che riterremmo più opportune per il prossimo governo della Sardegna".
"Una mancata presa di posizione, soprattutto da parte degli organi regionali di Pd e 5 Stelle, sarà inevitabilmente ritenuto un atto di debolezza politica e di compiacenza o complicità rispetto e chi con questa ingerenza mortifica la capacita dei gruppi dirigenti del centrosinistra sardo di costruire le condizione per la vittoria delle prossime competizioni elettorali in Sardegna", conclude il segretario.