Un botta e risposta acceso tra l'assessora regionale al Lavoro, Desirè Manca, e il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, ieri ha animato la scena politica. La polemica è nata a seguito della protesta dei sindacati Cgil, Cisl e Uil che hanno occupato la sede dell'assessorato di Desirè Manca per contestare la mancata proroga degli ammortizzatori sociali nell'area industriale del Sulcis.

Desirè Manca ha dichiarato che nonostante le richieste di chiarimento inviate alla ministra Calderone, non sono state fornite risposte soddisfacenti in merito all'utilizzo delle risorse statali per prolungare il trattamento di integrazione salariale per le imprese in crisi. Ha sottolineato che, nonostante l'esclusiva competenza del Ministero del Lavoro sull'autorizzazione delle risorse residue, la Giunta Todde ha stanziato due milioni di euro per sostenere i lavoratori e le loro famiglie.

La risposta del ministro Marina Calderone

La risposta di Marina Calderone è stata decisa, con la ministra che ha espresso sconcerto per le parole di Desirè Manca, invitandola ad assumersi le proprie responsabilità e a fornire informazioni corrette per il bene dei lavoratori e del territorio del Sulcis. Ha poi spiegato che l'approvazione della legge di bilancio per il 2025 ha permesso di rifinanziare la tutela speciale per le aree industriali in crisi, dando la possibilità alla Regione Sardegna di destinare le risorse residue per aiutare le aziende locali.

"Ho letto con sconcerto le gravi parole del neoassessore al lavoro della Regione Sardegna. Capisco la confusione in assessorato ma è arrivato il momento di assumersi le proprie responsabilità, fornendo informazioni corrette. È in gioco il destino dei lavoratori e del territorio del Sulcis. Il mio impegno per la Sardegna non è mai mancato e lo dimostrano i fatti", ha detto Calderone.

“Ho personalmente partecipato agli incontri che si sono tenuti nel corso dei mesi passati, sia a livello nazionale che in sede regionale, con un intervento diretto e personale anche presso gli stabilimenti della Portovesme S.r.l insieme con il collega Ministro Urso per incontrare direttamente le rappresentanze dei lavoratori, i sindacati e la parte datoriale sulla crisi in atto; in tutte le occasione, ho rappresentato con chiarezza e determinazione la massima attenzione di questo Ministero in ordine alla gestione delle crisi. In merito alla possibilità di riconoscere il trattamento straordinario di integrazione salariale per area industriale di crisi complessa – ha aggiunto il Ministro - è stato necessario attendere l’approvazione della legge di bilancio per l’anno 2025. La tutela speciale è stata rifinanziata per il 2025 per complessivi 70 milioni di euro ed è necessario acquisire i fabbisogni di tutte le Regioni interessate, così da procedere all’adozione del decreto interministeriale nel più breve tempo possibile”.

“In attesa del citato decreto è, tuttavia, riconosciuta alla Regione Sardegna la possibilità di destinare le risorse residue, derivanti da finanziamenti precedenti, e quindi di poter tutelare le aziende del territorio operanti in aree industriali di crisi complessa che chiederanno la prosecuzione del trattamento CIGS a decorrere dal 1° gennaio 2025”, ha detto Calderone, precisando inoltre "che il Ministero ha convocato tra il 22 e il 24 gennaio le società Eurallumina s.p.a., Se.ge.sa s.r.l., ISC s.r.l, Mens@na Catering, Reno S.r.l. e CQ NOL s.r.l. per esperire l’esame congiunto tra le Parti Sociali, unitamente alla Regione. Il ricorso alla tutela di cui all’articolo 44, comma 11-bis, del D.Lgs. n. 148/2015 prevede necessariamente che ai lavoratori, destinatari del trattamento straordinario di integrazione salariale, debbano essere contestualmente somministrate le misure di politica attiva individuate in apposito piano regionale. Il Ministero è ancora in attesa del piano di politiche attive che deve essere formulato dalla Regione Sardegna”.

La replica di Desirè Manca

La tensione è proseguita con un'ulteriore replica di Desirè Manca, che ha ribadito la sua richiesta di trasparenza e di un incontro urgente con la ministra, evidenziando l'impegno della Regione nell'avviare percorsi di politiche attive per sostenere i lavoratori. La situazione resta quindi delicata, con entrambe le parti che cercano di tutelare gli interessi dei lavoratori e delle imprese coinvolte nella crisi dell'area industriale del Sulcis.

“Le informazioni contenute nella nota della ministra Calderone avrebbero dovuto essere comunicate a questo Assessorato, così come richiesto in più occasioni, con largo anticipo e non soltanto oggi a seguito dell’occupazione dei nostri locali da parte dei sindacati. I nostri uffici hanno sollecitato, con reiterate comunicazioni formali via pec, informazioni in merito all’utilizzo delle economie residue per consentire la proroga della cassa integrazione in favore delle imprese che insistono nelle aree di crisi complessa. Con grande rammarico e sconcerto apprendo che la ministra mi attribuisce gravi affermazioni. Riportare una realtà oggettiva dei fatti, ovvero comunicare con trasparenza alle parti sociali di non avere ricevuto risposte a fronte di numerose sollecitazioni, corrisponde al vero. Così come corrisponde al vero, e non si può definire “grave affermazione” aver richiesto un incontro urgente con la ministra a più riprese. Infine, sottolineo che come risulta dall’accordo sottoscritto in data 10 gennaio 2025 la Regione si è impegnata a garantire ai lavoratori specifici percorsi di politiche attive che sono già allo studio da parte dell’Aspal”, ha detto l’assessora Desire Manca.