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Il governo ha stabilito che gli studenti di elementari e medie, oltre ai piccoli dell'infanzia, torneranno in classe domani, 7 gennaio come da calendario. Discorso diverso invece per chi frequenta le superiori per i quali il rientro in presenza sarà l'11 gennaio, con presenze al 50 per cento. Ma l'emergenza coronavirus, con una circolazione ancora sostenuta del virus e molti esperti contrari alla riapertura, come Walter Ricciardi, il consigliere scientifico del ministro della Salute Roberto Speranza: "Ho detto ripetutamente che le scuole vanno aperte dopo aver fatto abbassare la curva epidemica a livello tale da rendere stabile la loro apertura. Al momento quindi non ci sono le condizioni epidemiologiche".
Opinione condivisa da molti presidenti di Regione.
In Sardegna, infatti, si attende la decisione del Governatore Solinas. Ieri, il Comitato operativo della Sardegna si è riunito dalle 11.30 per decidere sulla data di riapertura. Tra le valutazioni, un ritorno in classe, sempre nel rispetto del 50% degli studenti in presenza, non prima del 15, oppure direttamente il 1° di febbraio.
Veneto e Friuli Venezia Giulia sono state le prime a posticipare il ritorno sui banchi: qui le scuole secondarie resteranno chiuse fino al 31 gennaio.
E' di ieri la decisione del Piemonte prolungare la didattica a distanza al 100% per le superiori fino al 16 gennaio.
Rientro posticipato anche per le Marche. La giunta regionale, dopo essersi confrontata sull’andamento epidemiologico nella Regione e, anche a seguito della concertazione avuta dall’assessore all’istruzione con il mondo della scuola, ha deciso di far proseguire la didattica a distanza per le scuole secondarie di secondo grado, statali e paritarie, al 100% fino al 31 gennaio.
In Alto Adige invece, da domani gli studenti delle scuole superiori torneranno stabilmente a scuola in presenza. Domani e venerdì 8 l'orario dell'attività didattica rimarrà provvisorio, diventando definitivo a partire da lunedì 11 gennaio. Nelle scuole superiori e negli istituti professionali in lingua italiana, le attività scolastiche e didattiche si svolgeranno da un minimo del 50% fino ad un massimo del 75% degli studenti in presenza. Lo stesso obiettivo vale per le scuole in lingua tedesca e ladina.
Il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, ha firmato l'ordinanza in base alla quale a partire dal 18 gennaio sarà valutata, dal punto di vista epidemiologico generale la possibilità del ritorno in presenza per l'intera scuola primaria, e successivamente, dal 25 gennaio, per la secondaria di primo e secondo grado. Per tutti resta confermata la didattica a distanza dal 7 gennaio. La scuola dell'infanzia e i primi due anni delle elementari torneranno in presenza l'11 gennaio.
"In Toscana, come preannunciato, eravamo pronti a riaprire le scuole già da giovedì 7 gennaio. Il Governo ha rinviato all’11 gennaio il ritorno degli studenti delle superiori alla didattica in presenza. Dal 7 quindi torneranno in aula solo gli alunni di elementari e medie. Ci impegniamo per far rientrare in classe i nostri figli senza arrenderci al Covid. In Toscana, con la responsabilità di tutti, vogliamo provarci", ha scritto su Facebook il presidente della Toscana Eugenio Giani.
Adnkronos Salute