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La ministra per la Famiglia Eugenia Roccella continua a parlare di maternità surrogata, che il centrodestra chiama "utero in affitto" per mettere al centro il passaggio di denaro a favore della gestante che in alcuni Paesi avviene.
Secondo Roccella, si tratta di una pratica che sfrutta il corpo della donna, mercificandolo. "Nella maternità surrogata ci sono due donne: una dà gli ovociti, l'altra è il vero utero in affitto che deve avere altri requisiti come aver già partorito ed essere in buona salute. Si sceglie chi dà l'ovocita attraverso una sorta di selezione della razza – la donna deve essere alta, bella, bionda, generalmente è dell'Est – l'ovocita di una donna nera costa molto meno di una donna bianca, con connotazioni evidentemente razziste. Il costo dell'operazione è molto alto ma alle donne va una cifra relativa" ha spiegato ieri a Zona Bianca Su Rete 4, il programma condotto da Giuseppe Brindisi.
"Oggi l'utero in affitto in Italia è già reato. Come è reato la propaganda. Però non si persegue il reato, così si va all'estero, si affitta l'utero di una donna povera e poi si torna in Italia e si chiede la trascrizione automatica del bambino.
“Queste coppie – ha detto Roccella – sanno di commettere un reato, ma adesso hanno la sicurezza sostanziale di non essere perseguiti".