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“Tornerò al mio lavoro, ai turni in ospedale, alla ricerca, alle lezioni in università. Ho vinto un concorso del 2016 al San Raffaele. Poi certo, da italiano sono sempre stato e rimarrò sempre un servitore delle istituzioni”. Lo ha detto in un’intervista al Corriere della Sera Pierpaolo Sileri.
Il sottosegretario al Ministero della salute, entrato in Parlamento nel 2018 con il Movimento 5 Stelle, ha quindi annunciato che non si ricandiderà nel 2023. Sileri ha aderito al gruppo di Luigi Di Maio e ha rivelato al quotidiano di non avere mai avuto dubbi su chi seguire, tra il ministro degli Esteri e Giuseppe Conte. “Io e Giuseppe – ha detto - abbiamo parlato in maniera cordiale, come abbiamo sempre fatto. Io e Luigi parliamo sempre. Non c’è stata alcuna pressione da parte sua. La mia è stata una scelta naturale: governista e atlantista. Draghi ha un’autorevolezza che dà lustro all’Italia”.
Alla domanda “Quali errori ha commesso il leader del M5S” Sileri ha risposto di aver “espresso il mio disagio su alcune posizioni. Il punto è il seguente: non stiamo discutendo del vaccino contro il morbillo sul piano nazionale, stiamo discutendo a livello planetario di come arginare una pandemia, e di come contrastare un invasore, ovvero la Russia. Mi sembra chiaro, no?”.
Sileri ha anche ricordato che il M5S si è accorto di lui “perché avevo fatto una battaglia sulla trasparenza nei concorsi universitari. E di conseguenza mi è stato proposto un collegio, a Roma Nord. Prima votavo a destra. Anche se da almeno una decina anni mi definivo un elettore disaffezionato”.