PHOTO
"Farò di tutto perché il prossimo ministro della Salute sia un medico che conosca il tema di cui si occupa": a dirlo è stato il segretario della Lega Matteo Salvini, rispondendo alla domanda dei giornalisti in merito alle parole del ministro Speranza che sul tema dei vaccini ha dato degli "ambigui" allo stesso Salvini e alla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. "Ho fatto due dosi e poi mi sono preso il covid - ha ricordato Salvini -. Conto che la comunità scientifica e gli italiani diano il meglio di se stessi, ma conto anche che il peggio sia alle spalle".
Alle dichiarazioni del leader della Lega ha risposto Silvio Lai, capolista di Pd/Italia Democratica e Progressista nel collegio plurinominale alla Camera.
“Se Salvini fosse un politico coerente – afferma Lai - potrebbe già dare l'esempio anticipando in casa propria quanto successivamente si appresterà a fare ove mai vincesse le elezioni. Come non ricordargli infatti che gli assessori alla sanità delle regioni dove governa, gran parte dei quali della Lega, non hanno quelle particolari competenze da lui richiamate. Sono infatti giornalisti e geometri, laureati in scienze politiche e in giurisprudenza. Ed ancora interpreti e manager aziendali e laureati in economia e commercio e in scienze politiche. L'unico medico che abbiamo individuato è l'assessore della lega in Sardegna. C’è però una controindicazione. Non è particolarmente apprezzato dai cittadini sardi e tantomeno dai suoi alleati visto che Forza Italia si è rivolto a quello stesso ministro Speranza, che Salvini vorrebbe destituire, per chiedere il commissariamento del sistema sanitario sardo, ormai prossimo al default”.
“Insomma, caro Salvini, anche tu che hai ambizioni di governo, dovresti ricordare, per evitare future figuracce che l'abito non fa il monaco. Da parte nostra, insieme a milioni di cittadini, non smetteremo mai di ringraziare il ministro Speranza per il lavoro svolto durante la crisi pandemica che – sottolinea l’onorevole - in tutto il mondo gli viene riconosciuto. Perché mettere testa e cuore in una situazione emergenziale è molto più difficile del bere un mojito a petto scoperto al Papeete”.