“Se ci si munisce di un certificato che attesti la negatività, attraverso un tampone da eseguire ovunque nella propria città, in una struttura privata, in un laboratorio, in una farmacia, in molte nazioni d’Europa è già così. L’Italia abbiamo chiesto che liberalizzi al più presto la possibilità di fare tamponi, alcune Regioni lo stanno già facendo. Chiediamo di presentare insieme alla carta d’identità e alla carta d’imbarco questo certificato”.

Un deterrente? Domanda Paolo Del Debbio a Solinas.

“Assolutamente no - risponde il Presidente della Regione Sardegna -. Quest’anno, nella scelta della destinazione turistiche non si può ragionare come gli anni precedenti, dove i principali driver di scelta sono stati le bellezze naturalistiche, paesaggistiche, i servizi. Quest’anno molte persone sono ancora impaurite, rinunceranno le vacanze, quelli che faranno le vacanze, sceglieranno soprattutto in base alla capacità del sistema di garantire sicurezza. Ecco perché stiamo chiedendo una piccola cautela in più e cioè per chi vuole entrare nella nostra Isola di certificare la propria condizione di negatività al coronavirus. Questo è un sistema che consente di affievolire le misure di prevenzione successive all’ingresso”.