Sul tavolo del Consiglio dei Ministri, convocato oggi alle 13 a Palazzo Chigi, c’è anche il nodo sottosegretari. Oltre ai provvedimenti su bollette, Covid e giustizia, si dovrebbe chiudere la partita del sottogoverno, forse non senza fibrillazioni all'interno dei partiti della maggioranza.

Giuseppe Mangialavori di Forza Italia sarebbe fuori dai giochi, a causa delle resistenze di Fratelli d'Italia legate ad alcune inchieste sulla 'ndrangheta che lo vedrebbero coinvolto, nonostante l'esponente azzurro non sia indagato. Dato per favorito, la 'candidatura' dell'attuale coordinatore regionale calabrese, considerato vicino a Licia Ronzulli, è iniziata a traballare sempre di più nelle ultime 24 ore.

Ora in casa Fi si starebbe ragionando su come sostituirlo, visto che Silvio Berlusconi non può tagliare dalla corsa per palazzo Chigi la Calabria, dove il partito ha raggiunto il 16%. Nella Regione sia i vertici che la base del partito sarebbero sul piede di guerra perché temono di non farcela a ottenere un loro rappresentante, a nome del Sud. Forti malumori ci sarebbero pure in Campania, rimasta fuori dalla partita.

Anche le quotazioni di Ugo Cappellacci, ex governatore sardo, nelle ultime ore sarebbero state in discesa, ma il deputato ha sgomberato il campo da ogni dubbio annunciando intorno alle 11, con un post sui social, che non intende competere per l’incarico di sottosegretario del Governo.

"Cari amici – scrive - in queste ore per facilitare la chiusura del quadro ho comunicato al mio partito che per favorire l’unità nostra e della coalizione non intendo competere per l’incarico di sottosegretario del Governo. Perché prima del percorso personale ci sono le idee, i valori e i programmi. L’unica competizione che intendo affrontare è quella per il futuro della Sardegna, per l’attuazione del principio di insularità e della parità dei diritti con tutte le altre regioni d’Italia. E per questa sfida intendo battermi con tutte le mie forze”.

Sarebbero, invece, 'blindati' Francesco Paolo Sisto (come 'vice' di Carlo Nordio alla Giustizia), Valentino Valentini (come viceministro al nuovo Mise); l'ex presidente della Vigilanza Rai, Alberto Barachini e Matteo Perego (rispettivamente come sottosegretario all'Editoria e alla Difesa). In corsa anche la siciliana Matilde Siracusano (in corsa per il Sud o i Rapporti con il Parlamento), il coordinatore regionale del Friuli Venezia Giulia, Sandra Savino.

Alla fine della fiera, il Cav spunterebbe 8-9 caselle e, secondo gli ultimi boatos, non riuscirebbe a portare a casa come sembrava in un primo momento tre viceministri ma solo due: Sisto e Valentini appunto (fino ad ora si era fatto il nome anche del tajaniano Paolo Barelli come vice di Matteo Piantedosi al Viminale). Potrebbe farcela Francesco Battistoni, altro fedelissimo del numero due azzurro.