"Non sprecheremo un euro". Lo assicura il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a margine degli Stati Generali dell'economia. "Non ci accontenteremo del ripristino della normalità. L'Italia vuole migliorare", ha scandito annunciando che "alcune somme sono già a disposizione, altre però dobbiamo deciderle e per la redistribuzione delle somme se non abbiamo progetti concreti, misure di impatto, non andiamo da nessuna parte". 

Quanto ai fondi europei Conte ha ricordato che "la prospettiva" delle risorse "non è immediata, anche se c'è la possibilità di avere alcune somme anticipate in autunno, il grosso dei finanziamenti arriverà l'anno prossimo".

Sul recovery fund "c'è ancora da lavorare", le opposizioni "possono dare una mano", ha ribadito Conte. "Molti Paesi europei di destra lo contestano, alcune forze di opposizione sono molto legate ai governi di Visegrad. Chiedo - è l'appello del premier - di lavorare per darci una mano nell’interesse nazionale, vi prego, vi riconoscerò pubblicamente questo aiuto intervendo anche con i partiti con cui avete legami, con i Paesi che stanno cercando di contrastare la risposta che la Commissione Ue sta offrendo". Insomma per il capo del governo "il coinvolgimento delle opposizioni" nel piano di rilancio "è d'obbligo. Abbiamo il dovere di lavorare con la massima condivisione, avevamo invitato ieri i leader dell'opposizione - ha ricordato - continueremo caparbiamente a coinvolgerli e confidiamo di farlo nella prossima settimana, quando avremo un riscontro di idee dalle forze politiche, sociali e culturali del Paese".

Tra gli obiettivi del governo c'è sicuramente la riforma fiscale, ha annunciato Conte: "Condividiamo tutti in maggioranza il fatto che il nostro fisco è inefficiente, non equo".

Ripercorrendo poi gli interventi di oggi ha ricordato che "sono arrivate parole toccanti da parte di Michel e da altri, hanno avuto belle parole per l'Italia e per il popolo italiano, quando Michel ha detto che noi abbiamo salvato tante vite in Europa con la nostra reazione. Abbiamo offerto ad altri un esempio per poter intervenire".

E l'Italia è in prima linea anche sui vaccini, ha ricordato il premier. "Dobbiamo essere cauti, non stiamo parlando di un vaccino a disposizione, ma tra i progetti cui parteciperemo è uno dei più promettenti e avanzati. Non è l'unico progetto, non lasciamo nulla di intentato, anche per le terapie mediche siamo in prima linea".