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"Il giudice del Tribunale civile di Cagliari ha pronunciato l’ordinanza con la quale è stato rigettato il ricorso del signor Stefano Esu, tendente a dichiarare illegittima la rappresentanza del Partidu Sardu - Partito Sardo d’Azione, in capo all’attuale segretario nazionale, On.le Christian Solinas". Lo fa sapere in una nota il Partito Sardo d'Azione.
Il riferimento è al ricorso presentato da Stefano Esu, iscritto al partito ed ex consulente dell'assessorato agli Enti locali e all'Urbanistica nella giunta Solinas e fratello di Mauro, ex portavoce dello stesso governatore, col quale chiedeva di sospendere o inibire Christian Solinas dalla carica di segretario e legale rappresentante del partito e successivamente, nel ricorso di merito, di dichiararlo decaduto.
"Il ricorso - prosegue il Psd'Az - era stato presentato nei giorni antecedenti le ultime elezioni regionali con carattere di urgenza (articolo 700 c.p.c.) ed è sempre stato considerato, dalla dirigenza del Partito Sardo d’Azione, come uno dei tanti tentativi temerari, finalizzati ad interferire nelle corrette dinamiche politiche e democratiche quali sono la formazione delle liste del Psd’Az e la raccolta del consenso nella campagna elettorale".
"Duole constatare che tutte queste iniziative hanno arrecato un grave danno al partito, generando una costante situazione di incertezza finanche sulla stessa esistenza dei suoi organismi statutari. Oggi - conclude il partito - il Tribunale ha posto fine, con un pronunciamento chiaro e inequivocabile, a queste illegittime turbative ed ha anche condannato il signor Stefano Esu alla rifusione delle spese di lite (5.432 euro) oltre le spese generali ed accessori".
I fratelli Esu avevano cessato i rapporti con la giunta dopo la vicenda del pranzo a Sardara del 2021. Il ricorso si basava su due punti principali: la mancata convocazione (dopo tre anni come prescrive lo statuto del partito) di un nuovo congresso; l'inadempienza del segretario Solinas per l'iscrizione dell'anno 2019.
"Nel 2021 Christian Solinas avrebbe dovuto indire il congresso per il rinnovo delle cariche, compresa quella di segretario, ma non l'ha fatto - si legge nel ricorso -, per tre anni gli organi del partito sono rimasti implicitamente e illegittimamente prorogati. Questo rappresenta un anomalia che si riverbera negativamente sull'attività del partito".
"Come se non bastasse - proseguiva la contestazione -, Christian Solinas è pure decaduto dalla carica di segretario perché non ha rinnovato la tessera di iscrizione per l'anno 2019. Solinas ha violato lo statuto perché non ha provveduto a compiere gli adempimenti entro il termine perentorio previsto ogni anno del 30 settembre".