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Il team legale della presidente della Regione Alessandra Todde esprime un forte dissenso nei confronti dell'ordinanza-ingiunzione di decadenza emessa dal Collegio elettorale regionale di garanzia. Gli avvocati Benedetto e Stefano Ballero, Giuseppe Macciotta e Priamo Siotto, che si stanno occupando di predisporre i ricorsi all'ordinanza-ingiunzione di decadenza emanata dal Collegio elettorale regionale di garanzia il 20 dicembre scorso e notificata ufficialmente il 3 gennaio scorso, criticano le dichiarazioni di Gemma Cucca, contenute nella memoria del 12 novembre 2024, in ordine alla supposta sussistenza di 'uno schema intermedio tra i veri finanziatori' e la presidente Todde, concetto ribadito nella successiva ordinanza del 20 dicembre con l'uso della meno equivoca e ancor più grave e inaccettabile espressione 'schermo'. Per loro si tratta di "un'intrinseca alterazione della realtà che le connota".
"Per assoluta trasparenza, infatti - scrivono in una nota per la stampa -, la presidente Todde sia nell'iniziale dichiarazione, sia nei chiarimenti forniti all'inizio dello scorso dicembre, dopo aver precisato di non aver personalmente ricevuto alcun contributo e di non aver sostenuto alcuna spesa, ha prodotto, sebbene non necessario, l'integrale rendicontazione delle spese e dei contributi riferiti al 'Comitato elettorale Cinque stelle per l'elezione della presidente', con ciò smentendo in radice la distorta ricostruzione data dal collegio con il voto finale a strettissima maggioranza in ordine a una presunta volontà di occultare la provenienza dei finanziamenti, peraltro, in alcun modo ricevuti". Non solo, "lo stesso collegio ha del resto riconosciuto espressamente che i dati contabili riferiti dalla presidente Todde risultavano del tutto coincidenti con quelli già rendicontati alla Corte di conti dal Comitato elettorale Cinque Stelle".
I legali sono fermi su un punto: "Al collegio era radicalmente preclusa la possibilità di pronunciare la decadenza della presidente della Regione, prerogativa di esclusiva competenza del Consiglio regionale". Decadenza che in ogni caso è "espressamente esclusa nel caso di specie: risultano inconfigurabili, infatti, entrambe le fattispecie tassativamente previste dalla legge come causa di possibile decadenza". "Nessun dubbio può pertanto sussistere - evidenziano i legali - in ordine alla piena legittimazione della presidente Alessandra Todde, della sua Giunta e del Consiglio regionale, all'esercizio delle rispettive funzioni e si confida che l'autorità giudiziaria saprà tempestivamente rimuovere ogni dubbio a riguardo, stante la manifesta illegittimità del provvedimento censurato", concludono.