"Abbiamo ereditato due anni senza bilanci e dati non trasmessi, un possibile taglio ai fondi del Pnrr già programmati per 47 milioni". Arriva immediata, durante il suo intervento di replica, la risposta della presidente Alessandra Todde agli interventi critici dell'opposizione sulla sanità.

"Abbiamo passato il primo mese a smontare e censire i danni lasciati, inclusa la delibera sui nuovi ospedali - ricorda la governatrice -, mentre il nostro fondo di sviluppo e coesione rischia di perdere decine di milioni per la ristrutturazione degli ospedali che non sono stati programmati".

Ora l'obiettivo della presidente è "approvare con urgenza i bilanci, riorganizzare le Asl e il centro prenotazioni su base territoriale e dedicare risorse per permettere un numero maggiore di visite specialistiche in prossimità dei territori di necessità". Con quali risorse? "Per esempio, parte di quelle che la giunta precedente non è riuscita a programmare. E sono molte - precisa Todde -. Questo avrà un impatto concreto sulle liste d'attesa. I problemi da affrontare sono tanti, soprattutto nei territori, e dobbiamo risolverli in fretta - chiarisce -. Anche se nessuno di noi ha la bacchetta magica e quindi bisognerà lavorare molto e soprattutto di squadra con tutti i protagonisti del servizio sanitario".

La presidente difende dalle critiche della minoranza la sua scelta di nominare un assessore della Sanità, Armando Bartolazzi, non sardo: "Sono orgogliosa della nostra giunta e dei suoi assessori e, certo, non è facile ascoltare giudizi di mediocrità quando nel precedente esecutivo si sono raggiunte delle vette di competenza così elevate", sottolinea in tono polemico.

E su Bartolazzi spiega: "Mi sorprendo dello scandalo suscitato da un assessore alla Sanità non sardo. Considerata la situazione della sanità sarda, con i bilanci mancanti di tutte le Asl dal 2022, che non trasmette i dati ad Agenas per il monitoraggio sempre dal 2022, non mi pare che essere sardi abbia fatto la differenza. Mi auguro - è l'auspico della governatrice - che saremo giudicati in modo leale e onesto dai fatti e dai risultati che saremo capaci di portare a casa".

"Il mio rapporto con le organizzazioni sindacali ha segnato tutta la mia attività politica a partire dai miei ruoli di governo". Ha detto invece la presidente della Regione durante la replica agli interventi nell'Aula del Consiglio regionale sulle sue dichiarazioni programmatiche.

Un messaggio rivolto, non esplicitamente, alla Cgil che all'indomani della presentazione del programma aveva denunciato l'assenza di alcun riferimento ai sindacati nelle parole della governatrice.

"Proprio i sindacati - chiarisce - sono testimoni del lavoro sinergico che è stato fatto sulle crisi industriali durante i miei due mandati al ministero. Una fra tutte: la vertenza Porto Canale. Abbiamo istituito l'Agenzia dei lavoratori portuali, allo scopo di tutelare le loro professionalità e mantenere viva la speranza di una ripresa delle attività di un asset strategico per lo sviluppo economico del territorio".

Da qui l'annuncio: "Il prossimo 23 maggio, ho proposto alle organizzazioni sindacali di incontrarci per discutere assieme delle priorità per la Sardegna così da proseguire un rapporto assodato, avendole ascoltate ed incontrate in molteplici occasioni durante la campagna elettorale. Lo stesso farò - aggiunge - nelle prossime settimane e insieme agli assessori di competenza, con le associazioni di categoria, che svolgono un ruolo importantissimo per la nostra regione".