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“Di tutta l’intervista rilasciata da Salvini a ‘La Nuova Sardegna’ mi ha colpito e spaventato soprattutto una parola: ‘continuità’.”
Così, attraverso un post sulla propria pagina Facebook, Alessandra Todde, candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione Sardegna, commenta le dichiarazioni rilasciate alla testata sarda del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, in merito soprattutto alla continuità sarda. “Alla Sardegna serve continuità”, è stata la frase del ministro che a Todde non è andata giù.
“Salvini difende la giunta Solinas, parla di proseguire nel percorso tracciato dall’amministrazione uscente premiando il lavoro che è stato fatto su trasporti, sanità, e continuità territoriale. – ha spiegato la candidata del centrosinistra - In poche parole elogia la crisi della Sardegna, il suo immobilismo, l’incompetenza e l’inaffidabilità della giunta uscente”.
“Cosa significa andare in continuità? - domanda Todde - Significa continuare a impedire alle cittadine e ai cittadini di potersi muovere liberamente? Continuare a vedere le giovani sarde e i giovani sardi andare a studiare e a vivere fuori dall’Isola perché qui, per loro, non c’è né un presente né un futuro? Continuare a impedire ai nostri figli e nipoti, che studiano e lavorano in continente, di poter tornare perché i biglietti costano troppo?”
“Continuare a privatizzare sempre di più la sanità penalizzando anziani, fragili e chi non può permettersi le cure a pagamento? - prosegue la candidata alla presidenza della Regione - Continuare a obbligare i cittadini a fare decine di chilometri per curarsi, visto che mancano o non funzionano le strutture e gli ospedali territoriali? Continuare a costringere le famiglie a mandare i bambini fuori regione perché mancano gli ospedali pediatrici? Significa forse continuare ad avere carenza di medici e personale e a politicizzare la sanità?”
“È questa la continuità che vogliono? - Chiede ancora Todde - È questa la classe politica da cui vogliamo essere rappresentati? La continuità di tale disastro ci può davvero essere venduta come un obiettivo da perseguire?”
“Il 25 febbraio possiamo decidere di cambiare tutto, di ridare speranza alla Sardegna, di riprenderci il nostro futuro – conclude Alessandra Todde - Sardegna, è ora!”