PHOTO
"Alcuni presidenti di seggio hanno avuto difficoltà a interpretare la volontà degli elettori in alcuni casi di voto disgiunto ma anche di preferenze". La candidata sindaco del centrosinistra a Cagliari Francesca Ghirra non si rassegna alla vittoria di Paolo Truzzu per poco più di 1.580 voti (2,3%). Quella che poteva essere la prima donna alla guida del capoluogo chiede che vengano riviste specialmente le schede nulle per capire se il margine di vantaggio guadagnato dal candidato del centrodestra possa essere rimesso in discussione e si possa sperare ancora nel ballottaggio.
"Sulla scheda elettorale - spiega in un'intervista a L'Unione Sarda - sotto il mio nome c'erano i simboli delle liste che mi hanno sostenuto. La prima era SìAmo Cagliari, nel cui simbolo c'era scritto "Ghirra" bella grande: la lista ha avuto il 40% del voto in testa, cioè solo la croce sul simbolo. Bene: diversi elettori, soprattutto anziani, hanno scritto un po' dove capitava il nome del consigliere che intendevano votare, a volte accanto alla lista sbagliata. Questi voti sono stati annullati. Ma quando la volontà dell'elettore d votare una coalizione è chiara, il voto dovrebbe essere riconosciuto al candidato sindaco".
Francesca Ghirra ambiva a vincere al primo turno ma, spiega, "ci sembrava più verosimile l'ipotesi di arrivare al ballottaggio. Sono comunque soddisfatta: 32.351 voti, visto il vento di destra, dicono che Cagliari ha avuto otto anni di buona amministrazione".
"Spero ancora di fare la sindaca" spiega la candidata, che non ha ancora fatto gli auguri all'avversario Truzzu. "Sarebbero prematuri: buon lavoro lo si dice a chi è sicuro di essere sindaco. Per il momento mi complimento con lui per aver ottenuto più voti di me".