Ursula von der Leyen difende l’operato della Commissione europea sui vaccini. La numero uno dell'Eurogoverno in un'intervista a un ristretto numero di quotidiani internazionali, tra cui Repubblica, conferma l’obiettivo di immunizzare il 70% della popolazione adulta in Europa entro l’estate. “Ci aspettiamo che recuperi le dosi tagliate nel primo trimestre” aggiunge a proposito di AstraZeneca che ha tagliato il 70% delle consegne all'Unione. "La strategia per recuperare le dosi dell’azienda anglo-svedese – spiega – si basa sul nuovo meccanismo dell’export lanciato venerdì, grazie il quale Bruxelles avrà i dati sui vaccini prodotti in Europa e venduti fuori dal continente da dicembre ad oggi: “Quando avremo i dati completi che si sostituiranno ai rumors torneremo al tavolo con AstraZeneca e li richiameremo ai loro obblighi”. 

L’intervista, che sarà integralmente pubblicata domani su Repubblica, è stata in parte anticipata sul sito del quotidiano. “Al momento – attacca von der Leyen - non c’è una spiegazione plausibile ai ritardi, chiediamo trasparenza su cosa hai prodotto, cosa hai esportato e cos’hai in magazzino. Poi toccherà all’azienda darci spiegazioni e dirci come intende rispettare il contratto. Anche Pfizer-Biontech ha avuto problemi ma erano comprensibili e li ha risolti. Comunque con AstraZeneca il peggio è alle spalle, è un segnale positivo che abbia mostrato la volontà di accelerare le consegne”. 

Von der Leyen fornisce molti dati sulla campagna vaccinale in corso in Europa, spiega che in totale “a un mese dall’avvio delle inoculazioni abbiamo consegnato 18 milioni di dosi. Posso dirvi che a febbraio ne arriveranno altre 33 milioni e a marzo 55 milioni. Nel secondo trimestre saranno ancora di più: 300 milioni da parte delle tre aziende già autorizzate dall’Ema (Pfizer-Biontech, Moderna e AstraZeneca, ndr) e, se otterranno anche loro il via libera, altre 80 milioni di fiale da Johnson and Johnson e Curevac. Siamo sulla buona strada, alla fine avremo 2,3 miliardi di vaccini, il triplo di quel che ci serve e potremo aiutare anche i paesi vicini all’Unione”. 

Infine, la presidente tedesca della Commissione difende l’operato della sua istituzione, che ha comprato i vaccini a nome dei Ventisette, affermando che se senza i “2,7 miliardi” di investimento iniziale di Bruxelles le aziende ci avrebbero messo di più ad arrivare all’immunizzante e che tutte le aziende ora sul mercato sono nel portafoglio Ue: “In estate non era facile scegliere chi tra 150 pretendenti sarebbe arrivato per primo”. A dimostrazione, secondo von der Leyen, “che come Unione possiamo fare meglio dei singoli governi”.