Entrata a far parte della Giunta Solinas in quota Lega all'inizio della Legislatura, dopo quattro anni agli Affari generali, il 2023 dell’assessora regionale Valeria Satta inizia all'insegna delle vertenze del nuovo incarico all’Agricoltura affidatole dal governatore nell'ambito dell'atteso e discusso rimpasto.

Le è toccato un assessorato chiave in Sardegna, oltre che spinoso per le vicende storiche che il settore agropastorale si è trovato ad affrontare in questi anni.

E' vero. Un assessorato centrale soprattutto in Sardegna che è una delle regioni col maggior Pil a livello agricolo e agropastorale. Ho ereditato questo incarico al termine della Legislatura impegnandomi a portare avanti pratiche arretrare come l’emergenza siccità 2017 e la questione dei 115 milioni di euro il cui ammanco rispetto al Psr, qualora accertato, verrà sanato con un emendamento. Poi c’è la diatriba legata alle quote pesca, che dobbiamo dividere con la Sicilia la quale, essendo più grande di noi, si accaparra numeri più importanti: ne parlerò presto col Ministro Lollobrigida. Vogliamo inoltre rientrare nell’eco schema uno per quanto riguarda il comparto ovino. Sono le questioni più urgenti da risolvere nei pochi mesi che mancano al termine della Legislatura.

Una buona notizia è arrivata a fine 2022 per quanto concerne la peste suina. Siamo quasi al termine della partita?

La Regione Sardegna ha ricevuto un plauso dalla stessa Ue essendo stata la prima in tutta Italia a risolvere quasi totalmente la questione. C’è ancora qualcosa da fare ma, mentre altre regioni si trovano ad affrontare nuovi focolai, da noi l’emergenza sta andando quasi definitivamente a scemare.

A febbraio e marzo del 2019 fa la rivolta del latte scosse il mondo delle campagne. La tensione, da allora, non si è mai del tutto esaurita e ciclicamente qualcuno paventa un ritorno alle maniere forti. Qual è il suo punto di vista?

Il problema delle quote latte è annoso e complesso. Ritengo che gli allevatori sardi abbiano tutto il diritto di manifestare qualora si sentano danneggiati. Le istanze dei lavoratori cambiano continuamente e la politica deve mettere in campo tutte le azioni necessarie per fornire risposte. Da parte mia non può che arrivare una promessa: sono e sarò sempre dalla parte dei lavoratori.

Invasione delle cavallette. Una piaga che affligge le coltivazioni dell’Isola ormai da anni. Si sta programmando per la prossima stagione una soluzione più efficace di quelle messe in atto in precedenza?

Non mi sono ancora attivata su questo fronte essendomi concentrata inizialmente sulle questioni più impellenti. So che è già stato fatto tanto, prima che arrivassi io all’Agricoltura, con lo stanziamento di somme importanti per risolvere l’emergenza. Mi riservo di andare quanto prima sul campo e nei territori per verificare di persona quanto ancora c’è da fare.

C’è stata qualche polemica per la lentezza che ha caratterizzato la fase di rimpasto della Giunta. Cosa ne pensa e come valuta la nuova squadra di governo della Regione?

Secondo me il presidente Solinas ha fatto un ottimo lavoro sia sulla prima che sulla seconda Giunta. Ha messo insieme personalità importanti e competenti, che oltre ad avere esperienza politica hanno una storia professionale di tutto rispetto e questo è un aspetto da non sottovalutare. Per me il politico, prima di intraprendere esperienze di governo, deve approcciarsi al mondo del lavoro. La ritengo una qualità indispensabile che ha caratterizzato le due Giunte della Legislatura in corso.

Qual è lo stato di salute della maggioranza?

Mi pare buono, è lo stato di salute classico di una maggioranza a fine legislatura. Qualche fisiologico movimento di assestamento interno, niente di preoccupante e che meriti particolari analisi.

Pensa che si arriverà soddisfatti a fine corsa?

In linea generica sì. Per quanto mi riguarda, nel precedente assessorato ho risolto importanti vertenze e ottenuto risultati rilevanti. È chiaro che quando si amministra una macchina complessa come quella regionale c’è talmente tanto da fare che è difficile ritenersi completamente appagati. Ma quando si opera coscientemente e si forniscono soluzioni concrete, piuttosto che promesse e proclami, allora ci si può dire sereni rispetto al lavoro fatto. Quella all’Agricoltura è una nuova sfida, alla fine tireremo le somme.

Fra un anno si torna al voto, lei farà parte dei giochi?

Al momento la mia attenzione è focalizzata sugli impegni attuali. È ancora presto per parlare di elezioni, ma la mia disponibilità ci sarebbe. Il partito farà le opportune valutazioni e sono certa che troverà la soluzione ideale per presentarsi alle urne con i migliori rappresentanti possibili per i cittadini.