Non si placa la polemica sul disegno di legge presentato dal senatore cagliaritano Luigi Zanda, nominato di recente tesoriere del Partido Democratico dal neoeletto segretario Nicola Zingaretti.

L'esponente Dem aveva presentato una proposta secondo la quale lo stipendio dei parlamentari italiani doveva essere equiparato a quello dei colleghi del Parlamento europeo.

Intervistato da la Repubblica, Zanda ha spiegato la sua posizione. "Per me la battaglia a favore del Parlamento non sarà mai un autogol. Amo le sue prerogative, il suo prestigio e finché sto qua lo difenderò sempre".

Il senatore sardo spiega che la proposta è "un disegno di legge presentato molto prima di accettare l'incarico nel nuovo Pd. E sono colpito dai giudizi di chi non ha letto non dico il testo ma nemmeno la copertina".

"La proposta - precisa - è per l'attuazione dell'articolo 49 della Costituzione attesa da 70 anni e che non si riesce ad attuare. Non ci si riesce perché chiede che i partiti vengano organizzati con metodo democratico ed è il vero punto debole dei 5Stelle che dall'orecchio della democrazia non ci sentono. Allora attaccano il finanziamento, un rimborso spese di 18 milioni l'anno per le necessità non della politica ma della democrazia".

Sull'equiparazione dell'indennità italiana a quella europea, precisa che "secondo i miei calcoli la nostra indennità è superiore a quella europea. I 5Stelle mistificano e dicono il falso. Li capisco. Sono terrorizzati, sentono sul collo le fauci di Salvini e ogni argomento gli sembra buono per darsi un tono politico".

E per quanto riguarda l'abolizione del finanziamento pubblico di 6 anni fa: "Ero capogruppo, ho votato sentendo il peso dell'antipolitica. Ora direi che potevamo fare diversamente e quella decisione ci deve insegnare che non può essere l'antipolitica a dominare il nostro lavoro".