Anche Massimo Zedda interviene sulla polemica innescata dalle parole del sindaco di Milano Beppe Sala in merito ai provvedimenti anti-Covid prospettati dalla Regione per quanto riguarda gli accessi nell'Isola da parte dei turisti.

Nelle scorse ore l'amministratore lombardo e il presidente della Regione Christian Solinas si sono lanciati in un botta e risposta che ha coinvolto, fra gli altri, anche il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia e il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci.

Ora è la volta del leader dell'opposizione sarda in Consiglio regionale, che in un post diffuso su Facebook spiega: "Da mesi il presidente della Regione non fa altro che diffondere notizie prive di fondamento, ma ci ha pensato il sindaco di Milano a distrarre i sardi dalle bugie del governo regionale. In particolare per due motivi. Il primo è legato al fatto che la polemica innescata dal sindaco di Milano, con le sue dichiarazioni che non condivido, ha avuto il solo effetto di consentire al presidente della Regione di cogliere la palla al balzo per spostare l’attenzione delle cittadine e dei cittadini sardi. Quella sorta di velata minaccia, - "Quando dovrò decidere dove andare in vacanza me ne ricorderò"- non è servita a determinare chiarezza, ma ha solo spostato l’attenzione dai problemi reali".

"Inoltre - prosegue Zedda - affermare che il turismo in Sardegna è stato inventato dai milanesi è un errore storico: sarebbe troppo lungo ricordare dei tanti libri di viaggio di tanti scrittori illustri che hanno visitato la Sardegna, del numero di inglesi che hanno visitato Alghero fin dalla fine dell’Ottocento e del fatto che la Sardegna è diventata una meta turistica solo nella seconda metà del ‘900 grazie agli interventi che liberarono la nostra Isola dalla malaria che mieteva vittime, indeboliva il fisico dei nostri antenati e allontanava, ovviamente, i turisti".

E ancora: "Il secondo motivo è che mentre come opposizione siamo impegnati, da mesi, nel tentativo di far apparire le tante dichiarazioni del presidente della Regione sul passaporto sanitario per quello che sono, cioè delle frottole irrealizzabili, la polemica di questi giorni è servita solo a distogliere l’attenzione. Le dichiarazioni del presidente sul passaporto sanitario servono solo a distrarre l’opinione pubblica dai problemi reali".

"Ora siamo qui a discutere di Milano, del suo sindaco e dei milanesi e non parleremo per giorni del fatto che le teorie del governo regionale siano bufale, delle strutture ospedaliere che non hanno più ripreso l’attività ordinaria e dei tanti che aspettano una visita o un controllo, delle pochissime domande di cassa integrazione in deroga che la Regione ha inviato all’Inps e delle migliaia di persone che attendono da febbraio un aiuto economico, della crisi del settore turistico che sarà ancor più grave che altrove e delle migliaia di imprese, di lavoratrici e di lavoratori stagionali senza lavoro. Non parleremo dell’assenza, da parte del presidente della Regione, di idee di sviluppo per il futuro della nostra terra, dopo la pandemia".

E conclude: "Preferirei si discutesse di tutto questo, per affrontare e risolvere qualche problema senza crearne di nuovi a danno della nostra bellissima terra e dei sardi".