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Dall'alto della scogliera si ammirano le onde infrangersi nelle rovine di un vecchio porto, un piacevole vento trasporta inebrianti profumi del mare, e la macchia mediterranea ne fa da contorno.
Di quello che un tempo era un fiorente approdo per le piccole navi utilizzate per il trasporto dei minerali estratti dalle miniere del territorio, ne restano solo le strutture portanti, e un vecchio rudere a ricordare l'antico deposito merci, ma che ancora raccontano la loro storia, la storia dei marinai che sbarcavano e caricavano le loro navi, il sudore dei minatori che estraevano e trasportavano i minerali fino al porto e quella di un prosperoso villaggio dei primi del '900.
Un porticciolo costruito cercando di sfruttare la conformazione naturale dell'insenatura senza deturparne bellezza e fascino.
Anticamente poco più a nord era presente anche un altro piccolo porto d'imbarco, costruito in legno, che si chiamava Porto Santoru vecchio, di cui non resta traccia, ma in quel luogo si può ammirare la meravigliosa e panoramica insenatura che cade a strapiombo sul mare con ginepri che dalla terra sembran volersi calare ad accarezzare le onde.
Ci troviamo in località Santoru nella Marina di Tertenia al confine tra i territori di Lanusei e Loceri. Percorrendo la strada che da Tertenia porta a Sarrala si prosegue nella litoranea che conduce nella spiaggia di Barisoni e continuando per circa 3 km di strada sterrata, a circa 800mt dal porticciolo, in una proprietà privata, troviamo le rovine del vecchio villaggio di Santoru con varie abitazioni tra le quali staccata dal resto del villaggio si trova la casa padronale dell'ingegnere Enrico Pernis direttore dei lavori di estrazione mineraria del territorio negli anni trenta.
Un villaggio che ospitava le famiglie dei minatori e i braccianti dell'azienda agricola a quei tempi gestita dalla famiglia Pernis. Piccole e confortevoli abitazioni unite tra loro che raccontano la storia e i sacrifici di tante famiglie, ma anche l'armonia e la condivisione che contraddistingue il popolo sardo nel tempo.
Piccoli spaccati di quotidianità, il forno a legna a ricordare antichi sapori e la cultura della panificazione, le stalle per gli animali, importanti per il sostentamento delle famiglie, e quelle ampie terre fronte mare, giardini fioriti colmi di alberi da frutto per ogni stagione, e distese di campi di grano.
Le onde del mare, sembrano volersi trasformare in note che con la loro musica accompagnano le serate di un villaggio ormai fantasma a pochi metri da quello che resta di un fiorente porticciolo in un'affascinante spaccato di Sardegna.