È stato presentato ad Alghero, giovedì scorso, presso la biblioteca dell'Orba Cultural, il libro intitolato "Il forno e la Sirena" (edito dalla“Cuec”, 2013) del giornalista Giacomo Mameli.

L’evento era inserito, a cura della “Libreria Cyrano” e dell' “Obra Cultural de l'Alguer” nell’ambito delle celebrazioni per la "Giornata della Memoria”.

La serata è stata introdotta dal presidente dell'Orba Cultural, Claudia Soggiu, mentre a dialogare con l’autore è stato l’ex consigliere regionale ed ex sindaco di Alghero Carlo Sechi.

 “Il forno e la sirena”, si legge nel libro, “due parole che hanno marcato l’apocalisse del Novecento raccontata da due testimoni viventi. Il forno è quello nei campi di concentramento in Germania, in Polonia, in Italia dove morivano ebrei e zingari, omosessuali e soldati. La sirena è quella che doveva evitare la morte nelle città bombardate dal cielo e spingeva la gente a correre a perdifiato verso i rifugi”.

L’opera di Giacomo Mameli è la storia di due personaggi che testimoniano rispettivamente le atrocità del “Forno” e la salvezza della “Sirena”. Diversi sono gli aspetti sui quali si vuole mettere l’accento: il più importante è il non dimenticare, il non trascurare, per muoverci verso la cancellazione dell’odio.

Uno dei protagonisti del libro conclude la sua testimonianza con una riflessione dolorosa e significativa sul mondo di oggi:  “Sto male di sera, quando vedo il telegiornale. Ancora guerre. E i morti in mare. Con tanta gente che sta morendo di fame e cerca un posto dove vivere tranquillo, anche senza ricchezza, ma almeno vivere. Cercano la libertà e trovano la morte. In mare. Un mare, il mare nostro, diventato grande cimitero, senza croci e senza nomi. Ti si stringe il cuore quando vedi quella gente che soffre, e quelle barche che affondano. Altro che il mare nostro. È il cimitero nostro. Ma quand’è che l’uomo diventerà davvero uomo?”

Proprio quest’anno ricorrono i 100 anni dell’entrata in guerra dell’Italia nel primo conflitto Mondiale. Nel corso dell'incontro, Carlo Sechi ha messo l’accento sul rammarico dell’autore del libro nel non essere riuscito a documentare le testimonianze di quegli anni,  avvertendo oggi l’importanza e il profondo significato di ciò che è emerso dai racconti di coloro che sono sopravvissuti alla seconda Guerra Mondiale e alle atrocità dei campi di concentramento. 

Giacomo Mameli, nella sua presentazione, riserva anche qualche curiosità, come quando riferisce che uno dei protagonisti gli ha raccomandato di non scrivere seguendo la tendenza all’approssimazione delle persone “studiate”, ma di riportare esattamente quello che sente dal testimone, senza cambiare nulla rispetto a episodi così dolorosi, così tragici, così mutilanti. Lo stesso testimone è geloso dei propri ricordi e vuole la precisione, pretende che il racconto sia integrale e puntuale.  

“Il forno e la sirena” è nato un anno fa, in occasione del compimento dei 100 anni del protagonista  del racconto “Il forno”, Vittorio Palmas, detto Cazzài, di Perdasdefogu.

Le testimonianze de “La sirena” sono di Anto