Svolta nell'omicidio di Letizia Girolami, 72 anni, psicoterapeuta, trovata morta, nella notte tra il 5 e il 6 ottobre, in un campo vicino al casolare dove viveva con il marito, nel comune di Foiano della Chiana, in provincia di Arezzo. La donna aveva la testa fracassata. Le indagini condotte dai carabinieri per risalire all'autore del delitto, coordinate dal pubblico ministero Angela Masiello e dal procuratore Gianfederica Dito, hanno portato a un fermo: il sospettato sarebbe l'ex fidanzato della figlia della donna uccisa.

Nella serata di sabato 5 ottobre Girolami, che era uscita nel pomeriggio, non è rientrata a casa per cena e il marito, anche lui 72enne, pittore di origine canadese, ha avvisato la figlia che si trova all'estero in Spagna, che poi ha dato l'allarme al 112. Sono partite così le ricerche e qualche ora dopo è stato trovato il corpo senza vita della donna vicino ad una zona in cui la coppia possiede un annesso agricolo con animali.

Sono stati i vigili del fuoco a ritrovare il cadavere che presentava una profonda ferita alla testa e da subito gli investigatori dei carabinieri hanno ipotizzato una morte violenta. Secondo quanto si è appreso, non è stata usata un'arma da fuoco e non c'erano oggetti contundenti vicino al cadavere.

Nel corso della notte scorsa in caserma a Foiano della Chiana i magistrati hanno ascoltato diverse persone, a partire dal marito della vittima. La procura ha disposto un'autopsia immediata per chiarire le cause della morte.

Originaria di Roma, Letizia Girolami si era stabilita da circa 30 anni in provincia di Arezzo, tornando ad abitare nel casolare paterno. Faceva spesso la spola con Roma dove esercitava la professione di psicoterapeuta. Nella sua casa di campagna era dedita ad attività spirituali e culturali.