Il sabato appena trascorso ha visto nascere un'iniziativa che si auspica abbia un suo seguito. Il partito dei Riformatori, nella sua precedente riunione di coordinamento della città di Cagliari, ha pensato bene di sollecitare l'economia cittadina, riunendo la sua nomenclatura nel mercato cittadino di San Benedetto per fare la spesa. Il fine è chiaro, quanto nobile.

Provare ad incentivare in tal modo l'economia del centro città sempre più afflitto dalla crisi, ma anche dalla terribile concorrenza dei centri commerciali. I quali, soprattutto in tempi di congiuntura economica, affiorano come funghi proponendo offerte sotto-costo, spesso per prodotti di dubbia qualità. Una vera guerra dei prezzi, che vede lo scontro tra i colossi del merchandising senza esclusione di colpi. Purtroppo nel contendere, chi subisce maggiormente le conseguenze sono proprio le piccole attività commerciali cittadine, ivi comprese quelle dei mercati rionali.

Abbandonate dai clienti, sempre alla ricerca del prezzo più basso e poco della qualità, si sentono sull'orlo del baratro e puntano il dito su altri fattori che contribuiscono al tracollo. Primo fra tutti: le tasse. Quegli odiati balzelli che diventati ormai sempre più pressanti, ci ricordano la tassazione esasperata dell'Inghilterra di Re Giovanni Senza terra. Fautore, suo malgrado, della Magna Charta, pilastro tutt'oggi della costituzione inglese.

Una costituzione nata proprio dalla disperazione e dalla conseguente protesta dei baroni portavoce della miseria popolare. È qui che si innesta la leggenda di Robin Hood, un temerario bandito che rubava ai ricchi per dare ai poveri.

I Riformatori di Cagliari dunque hanno pensato bene di combattere gli “Sceriffi” delle tasse in modo pacifico, senza alabarde ne spade, ma solo armati di provvidenziale sacchetto per la spesa. Qualcuno da solo, altri con famiglia al seguito, la truppa ha promosso un iniziativa di incentivo e insieme di protesta contro l'egemonia dei centri commerciali.

Questi grandi bazar fornitori di tutto, oltreché dalla possibilità di praticare prezzi sotto costo, sono pure favoriti da un altro fattore che diventa fondamentale: i parcheggi. Infatti possiedono posti auto a go go, mentre i piccoli esercizi, soprattutto del centro, subiscono il caro parcheggio imposto dal comune.

Un bel disincentivo per i clienti; del quale già l'anno scorso avevamo trattato con un articolo titolato: “Quel maledetto parcometro”; in cui si indicavano i costi spropositati per chi decidesse di buttarsi nello shopping cittadino per un intera giornata.

Gli stessi riformatori sabato mattina hanno dovuto faticare non poco per riuscire a sistemare la loro auto in qualche parcheggio a pagamento. Pochi e a peso d'oro. E i centri commerciali gongolano...