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Tanti i primi cittadini in corsa alle prossime elezioni regionali di domenica 24 febbraio. Uno di questi è Alessandro Unali (noto Sandro), classe 1964, Assistente Capo presso il Compartimento della Polizia ferroviaria di Cagliari.
Attualmente Unali, candidato per Liberi e Uguali per Massimo Zedda presidente, ricopre la carica di primo cittadino di Chiaramonti e di Consigliere regionale. In passato è stato Consigliere della Provincia di Sassari dove ha avuto dei ruoli nelle commissioni viabilità, Pubblica istruzione, sport e attività produttive.
«Nel mandato uscente, – ha dichiarato Unali – come Consigliere e Questore del Consiglio Regionale, mi sono occupato dei problemi che affliggono la Sardegna con un occhio di riguardo per le città e i paesi della Provincia di Sassari».
«Purtroppo – ha sottolineato – non è stato possibile risolvere tutte le criticità che affliggono la nostra Isola in soli 5 anni, servirebbero: più tempo, più poteri e persone determinate che hanno voglia di sacrificarsi per la Sardegna e la sua gente. In maniera umile ho ascoltato tutti, ho cercato di dare il mio contributo per migliorare la vita degli abitanti dei piccoli paesi che quotidianamente lottano con: disservizi, disoccupazione, spopolamento e con la crisi economica».
«In più occasioni ho portato la voce delle piccole comunità nel Parlamento Sardo attraverso interpellanze e interrogazioni volte a denunciare pubblicamente gestioni discutibili e ritardi dovuti alla burocrazia».
Unali ha anche aggiunto come «Nei 5 anni appena trascorsi ho presentato e fatto approvare numerosi emendamenti alla legge finanziaria al fine di reperire risorse per i diversi comuni dell'Anglona e più in generale della Provincia di Sassari con lo scopo di valorizzare: centri storici, edifici storici e di culto dall'alto valore storico-artistico-architettonico, strutture museali, feste popolari dall'alto valore antropologico (vedi candelieri di Nulvi e Ploaghe), infrastrutture per l'attrazione dei flussi turistici, foresta pietrificata attraverso l’escursionismo, associazioni no profit che la lavorano nel campo della medicina e della ricerca».
«Sono stato il firmatario di diverse proposte di legge, ordini del giorno e mozioni. Tutto il mio operato, nei banchi del Parlamento Sardo, è consultabile nel sito del Consiglio Regionale e nella mia pagina face book nella sezione "note"».
«Il quinquennio appena trascorso – ha rimarcato – mi ha permesso di conoscere in maniera approfondita laa strutturazione del Sistema Regione, l'attività del Consiglio Regionale e degli Assessorati, il funzionamento della agenzie regionali.Ho deciso di candidarmi per mettere a disposizione delle piccole comunità la mia esperienza di Consigliere e Questore del Consiglio Regionale perché credo nei valori progressisti della sinistra sarda e perché sono convinto che la Sardegna sia una nazione non riconosciuta all'interno dello Stato Italiano, voglio dare il mio piccolo e personale contributo per battere la destra italiana a trazione leghista. Non abbiamo bisogno di politici del nord Italia che ci dicano come vivere, voglio una Sardegna solidale e risolutiva con gli ultimi, con chi soffre, con gli indigenti e i malati. Non condivido il progetto dell'ATS unica, ho sempre sostenuto nelle sedi opportune l'individuazione di 3 ASL per tutta la Sardegna in modo da razionalizzare e garantire i servizi sanitari a tutti i territori, voglio contribuire alla riscrittura del nuovo patto tra la Sardegna e l'Italia. Noi Sardi siamo un popolo con una storia millenaria, con diverse lingue, tradizioni, riti, saperi e con un'economia. Abbiamo la necessità di maggiori poteri per risolvere i problemi e difendere i nostri interessi».
A suo modo di vedere «Non ci servono elemosine o concessioni da governi amici ma più responsabilità: voglio dare il mio contributo per risolvere i problemi che affliggono il mondo della pastorizia e dell'agricoltura. Ridurre la burocrazia attraverso riforme mirate, erogare in tempi utili premi e finanziamenti per evitare ai pastori di indebitarsi. Ridare dignità al lavoro dell’allevatore».
«Noi sardi – ha rimarcato Unali – siamo i numeri 1 in Europa per quanto riguarda la produzione di latte; ci vuole una classe politica che ne sia consapevole e che investa in questo settore e che intervenga per eliminare i fattori che generano la crisi: credo nelle immense potenzialità della nostra agricoltura e della nostra biodiversità. Dobbiamo riprenderci il mercato interno e lottare per far riconoscere un ruolo fondamentale ai prodotti agroalimentari sardi all'interno delle mense pubbliche. Promuovere le reti d'impresa per l'esportazione dei nostri prodotti agroalimentari».
Inoltre, per il primo cittadino «È necessario risolvere i problemi di gestione e mal funzionamento dei Consorzi di Bonifica. Il futuro dell'agricoltura dipende soprattutto da loro: voglio dare un contributo alla Legge Urbanistica Sarda in modo da rilanciale il settore edile e allo stesso tempo rispettare e tutelare il nostro ambiente».
Unali ha posto l’accento anche sul fatto che «Non è più tollerabile la situazione di continuo disagio dei servizi aerei e navali. La mobilità è un nostro diritto. Il Consiglio Regionale e l'Assessorato ai Trasporti attraverso una contrattazione con lo Stato dovranno essere investiti dei poteri e delle competenze necessarie per la gestione dei servizi di mobilità da e per la Sardegna: è necessario intraprendere una nuova campagna di scavi e di valorizzazione dei beni culturali. In Sardegna abbiamo un patrimonio inestimabile e tra i più cospicui del Mediterraneo. Voglio dare il mio contributo – ha proseguito – affinché vengano predisposte delle risorse utili per il finanziamento di un massiccio piano di scavi e valorizzazione dei migliori siti archeologici sardi, è necessario continuare il percorso intrapreso dalla precedente Giunta inerente la valorizzazione e ufficializzazione della lingua sarda in ambito scolastico, universitario, nei mezzi di comunicazione e nel settore pubblico-amministrativo, riconoscere all'interno dei programmi didattici delle scuole e delle università il patrimonio del canto, della musica e delle danze della Sardegna».
«Non dobbiamo arrenderci – così Unali – proprio adesso, non diamo le chiavi della nostra isola ad alcuni nostri conterranei che sono disposti perfino a candidarsi con la Lega Nord pur di scaldare i banchi del Parlamento Sardo senza uno straccio di progettualità per il territorio, senza avere una minima idea dei problemi che giornalmente affliggono i lavoratori e gli imprenditori».
Non arrendiamoci al razzismo, all'indifferenza e all'odio. Queste tre costanti, non fanno parte della cultura del nostro popolo, oggi ci vengono propagate nei social, nelle tv e nei giornali da sedicenti politici. Tutto ciò sta generando una guerra tra poveri e più poveri. In questo periodo tutti promettono la luna, io posso promettervi 4 cose: impegno, passione, onestà e rispetto della parola data. Il resto sono chiacchiere da bar. Abbiamo tanto – ha concluso – da fare per risollevare la Sardegna! Con il vostro aiuto possiamo vivere in un'isola migliore».