Nel 2009, anno in cui era stato eletto Ugo Cappellacci, era il 16 febbraio, l’affluenza fu del 67,58%, si votava su due giorni. Nel 2014, invece, andò a votare il 52,16% degli aventi diritto. Francesco Pigliaru venne eletto con il 42,45 %, dietro di lui Cappellacci, che ottenne il 39,65%.

Su queste elezioni pesa come un macigno la protesta dei pastori per il prezzo del latte. Nel corso della giornata si capirà come questa abbia influenzato o meno le Regionali 2019.

Sono quasi 1,5 milioni gli elettori sardi chiamati a scegliere il nuovo presidente della Regione fra Christian Solinas, centrodestra, Massimo Zedda, centrosinistra, Francesco Desogus, Movimento 5 stelle, Paolo Maninchedda, PdS, Mauro Pili, Sardi liberi, Andrea Murgia, Autodeterminatzione, e Vindice Lecis, Sinistra Sarda. 

I candidati consiglieri da eleggere sono 58 su 1.400 in corsa, suddivisi in 24 liste. 

Le urne sono state aperte alle 6:30 e si potrà votare fino alle 22 di oggi. 

Ricordiamo che per la prima volta i sardi si confronteranno con la doppia preferenza di genere e potranno indicare nella scheda due nomi di candidati, un uomo e una donna, della stessa lista.