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Matteo ha aperto ufficialmente le danze sul palco della nuova legge elettorale. Le 3 proposte da lui lanciate in questi giorni sono state accolte dalle diverse fazioni in maniera tutto sommato positiva.
A parte il solito Grillo, che stavolta potremo definire “non parlante”, gli altri ballerini hanno scelto ognuno il proprio ballo preferito. Ma preferito per chi? Non certo per gli elettori. Relegati come sempre al ruolo di pedine e mai di co protagonisti veri. Niente di nuovo all'orizzonte quindi: sostanziato che le 3 proposte non sono innovative sotto il profilo della democrazia.
Resa inutilizzabile la proposta del sindaco d'Italia per le necessarie modifiche costituzionali, le altre restano comunque con il famigerato premio di maggioranza, che parrebbe ormai prassi non poterne più farne a meno.
Mi chiedo come è possibile, che sotto l'albero Matteo non abbia trovato la proposta mancante: quella del sistema svizzero. Con cui tutti, nessuno escluso, dovrebbe far parte dell'esecutivo in base ai voti presi. Vincitori e vinti: grilli, angelini, verdi di logo e di fatto, forzisti e sinistri.
Tutti dovrebbero prendersi la percentuale di responsabilità del caso. Niente più pretesti quindi per non aver fatto le riforme necessarie. Niente bocche aperte per criticare gli altri, ma tutti a lavoro coesi per il paese. Un esempio di ragionevolezza costruttiva e non di teatrale continuo combattersi.
Facendo a gara per chi scarica il barile più grosso: “è colpa dei rossi”, grida il primo, “no è colpa dei verdi e dei blu” ribatte l'altro. Per finire: niente fiducia che va e che viene: per cinque anni tutto rimane cristallizzato, compresa la stabilità. Assenti dunque i premi di maggioranza, ritenuti anti-costituzionali ed effettivamente non rappresentativi di alcuna espressione popolare.
E' veramente strano che Matteo non ci abbia pensato, considerando che il gran maestro del PD vive proprio in Svizzera, e che di essa ne apprezza il sistema fiscale oltre che quello bancario.
Chissà che stanotte, con puntualità svizzera, la befana non metta nella calza di Matteo questa proposta che non c’è...