A Roma-campidoglio piove “sul bagnato”! L’ 83,5% dei vigili urbani in turno di servizio la sera di San Silvestro non si è presentato a lavoro. E pensare che il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, soltanto qualche giorno prima, durante la conferenza stampa di fine anno con i giornalisti, aveva ammonito i dipendenti pubblici dicendo: “Nel pubblico impiego chi sbaglia paga. Chi non lavora bene o ruba deve essere punito”.

Evidentemente, i vigili urbani romani rientranti nella predetta percentuale, non avevano sentito risuonare nelle loro orecchie le parole di Renzi, oppure le hanno scambiate come tutte altre più o meno simili pronunciate dai moralizzatori d’occasione nel corso della nostra storia repubblicana. E poi, il cenone di Capodanno, sicuramente  prenotato per tempo, come disdirlo? Perché rinunciarvi? Come dire, tranquilli, siamo in Italia.

Chi invece le parole del presidente del Consiglio le ha sentite per davvero è stata la sua ministra, Marianna Madia (Ministero Pubblica Amministrazione), che tuona: “Azioni disciplinari contro irresponsabili”. Anche l’Autorità garante si occupa del caso, mentre i sindacati sarebbero pronti per respingere l’offensiva. Nessuna sorpresa, tutto come da copione. Staremo a vedere.

Comunque, dispiace, a prescindere dalle responsabilità che comunque dovranno essere suffragate dai fatti, per la categoria dei vigili romani, che avevano appena fatto parlare bene di se stessi in occasione delle 8 contravvenzioni elevate al sindaco Ignazio Marino perché sprovvisto del pass per centro di Roma. Un bel vedere subito smentito da quanto accaduto la sera di San Silvestro, peccato.

Di altro tenore invece l’episodio accaduto a Padova.  Nella città veneta, nel giorno del mercato di Prato della Valle, i vigili urbani si sono distinti anch’essi a modo loro, ovvero con uno zelo contrario a qualsiasi forma di comprensione umana. In quattro, con un’azione spettacolare e visibilmente sproporzionata rispetto alla potenziale pericolosità dell’uomo,  hanno ammanettato, le immagini si vedono nel filmato di un testimone, un senzatetto invalido con le stampelle.

I vigili urbani risponderanno, sempre che qualcuno chieda loro qualcosa, che hanno applicato la legge, chiamando in causa, semmai,  chi per mestiere scrive le leggi e regolamenti. Insomma, alla fine non resterà che prendercela con la lingua italiana, che  ha, nella sua perfezione ed efficacia, la sfortuna di essere duttile e plasmabile a misura, quando si sa usare, di ciò che si vuole rappresentare o esprimere.

Il guaio, da noi, è che la sua conoscenza, da parte di chi parla o scrive, non è, spesso, pari al livello necessario rispetto al ruolo professionale occupato nella società. Non dimentichiamo neanche che sull’elasticità interpretativa della nostra lingua madre, chi è in malafede riesce sempre a costruire le proprie e le altrui fortune, o salvarsi dai cosiddetti incidenti di percorso.

Concludiamo con i casi ricorrenti che riguardano il malfunzionamento, anche qui sappiamo che non c’è sempre l’assoluta buona fede nella variegata gestione complessiva,  dei semafori delle nostre città. Quante volte un impianto “starato” e  ignorato ha causato caos nel traffico, incidenti e anche multe per gli automobilisti? Salvo, poi, l’intervento dei vigili urbani per “i rilievi di legge”. 

 

Foto tratta da lultimaribattuta.it