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Roma, 10 lug. (Adnkronos) - La droga arrivava in taxi, direttamente a domicilio, pubblicizzata via chat, con tariffario, offerte e sconti di 5 euro per i clienti più fedeli. Si andava da 0,6 grammi di coca a 30 euro, un grammo a 50 e 5 grammi a 200 euro, con possibilità di ordinare i propri ‘acquisti’ ogni giorno dalle 14 alle 2 di notte. Una piazza di spaccio 'virtuale', dove bastava chiamare un numero di cellulare, contattare il ‘centralinista’ e aspettare la consegna. Un sistema di spaccio ‘astuto’ lo definisce il gip di Roma Annalisa Marzano nell’ordinanza di custodia cautelare che ha disposto 5 arresti per droga (due in carcere e tre ai domiciliari) nei confronti di un gruppo di spacciatori attivo in zona San Basilio, nella Capitale. Dalle indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo e condotte dai carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Montesacro, in un periodo di soli 2 mesi, si ipotizzano fino a 5mila contatti giornalieri, per un volume di affari di oltre un milione e mezzo di euro annui.
‘’Il sistema operativo così astutamente collaudato salvaguardava i partecipi da interventi delle forze dell'ordine – scrive il gip - oltre che da possibili configurazioni di traffico organizzato di sostanze stupefacenti avendo astutamente eliso il radicamento stanziale sul territorio, da sempre inteso come elemento strutturale dell'associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Le indagini hanno svelato, invece, un modo astuto ed efficace di operare in libertà sottraendosi agli occhi indiscreti delle forze dell'ordine, potendo contare su un'ampia libertà di movimento garantendo il servizio di cessioni di cocaina alla più ampia clientela estendendo le consegne su vasti territori della Capitale’’ si legge nell’ordinanza.