È amore a prima vista. Le sue tele, ricche di metafore, allegorie e simbolismo, si fanno notare immediatamente per i loro colori, per la vivacità e quel senso di buonumore e di positività che trasmettono già al primo sguardo.

Stiamo parlando delle opere di Sabrina Di Giacomo, artista originaria della Basilicata, pugliese d'adozione, amica della Sardegna e cittadina del mondo.

Sabrina Di Giacomo è più che una pittrice, è un'artista a tutto tondo:  è creatrice, infatti, non solo di quadri, ma anche di sciarpe e abiti dipinti a mano, di gioielli e di oggetti di artigianato.

E poi c'è la filosofia. Sì, perché, per Sabrina, la filosofia, oltre che una grande passione, è una scelta di vita, essendosi laureata a pieni voti in questa disciplina all'Università di Bari. La filosofia e il simbolismo ritornano prepotentemente anche in tutte le sue opere. Le sue creazioni non sono statiche: una volta che l'artista mette i suoi colori sulla tela, questi prendono vita, producono immagini che danzano e raccontano storie di un mondo fantastico e onirico dove, poi, ci si trova catapultati senza neanche accorgersene. In una delle sue prime opere, ad esempio, intitolata "I due mondi", con la quale Sabrina ha partecipato nel 2007 alla Biennale di Arte Contemporanea di Genova, viene raccontata la possibilità di un mondo globale in cui le differenze convivono in armonia (sono presenti 5 simboli che rappresentano le 5 principali religioni mondiali).

La fonte di ispirazione è una frase del sociologo Morin che recita “la differenza è la vera ricchezza dell'umanità”; in "Uno stato di romantica precarietà", invece, Sabrina racconta, in modo fiabesco, lo stato di sospensione in cui si ritrova a vivere la sua generazione, impossibilitata a realizzare le proprie aspettative: condizione difficile, ma anche romantica, perché è proprio nei periodi difficili che possono rifiorire i grandi ideali. La protagonista del quadro si ritrova così appesa a testa in giù, circondata da un universo fatto di pianeti colorati, di lune, con un quadrifoglio a significare la Fortuna e il Destino, e con delle margherite bianche ai piedi, simbolo della speranza di rinascita. Rinascita che la stessa Sabrina ha vissuto nel 2006, quando decise di lasciare il suo vecchio lavoro e di dedicarsi totalmente all'arte.

Sabrina dipinge con gli acrilici, usa principalmente colori primari, è molto decisa, chiara e diretta; attinge dall'universale, ma sa colpire la sfera individuale di ognuno di noi; parla al nostro Io, conscia del fatto che gli insiemi dei diversi sentimenti umani si intersecano e hanno sempre dei punti in comune capaci di far vibrare le corde della nostra anima. Le forme astratte delle sue opere, quasi come dei potenti talismani, fanno eco ai fregi klimtiani e ci trasportano in una dimensione magica che va al di là del reale e del visibile.

C'è tanto da dire su di lei. Nella vita di tutti i giorni, insegna filosofia e psicologia all'Università della Terza Età di Bari e attualmente tiene anche un corso di Decorazione nel quale insegna a personalizzare capi di abbigliamento utilizzando una particolare tecnica pittorica da lei sperimentata e a creare dei veri e propri ricami. Le sue sciarpe e suoi foulard ripropongono, spesso, ghirigori da uncinetto o i disegni geometrici dei suoi quadri, i segni zodiacali, la numerologia, i pianeti; oppure anche paesaggi della sua Puglia, come le riproduzioni dei famosi Trulli, realizzate sia per numerosi svariati mercati di arte che per scambi culturali e gemellaggi dell'Italia con istituzioni di altri Paesi dell'Unione Europea. Inoltre, nel curriculum di Sabrina troviamo anche la cura delle scenografie e dei costumi per vari spettacoli di danza, collaborazioni per pubblicazioni di poesia e filosofia, la conduzione di numerosi laboratori di decorazione e intrattenimento per i più piccoli e la partecipazione attiva a tutte le manifestazioni del Carnevale e di "ImprovvisArte" che si tengono nella cittadina di Putignano tramite l'associazione “Trullando” presieduta da Vito Sabatelli.

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