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Record di visitatori in questa XXXVI edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino: dal 9 al 13 maggio sono state 222mila le persone che hanno riempito i padiglioni del Lingotto, superando anche le presenze registrate nel 2023, che avevano raggiunto quota 215.000.
Un'edizione ricca di novità anche relative al pubblico, più del 60% degli utenti infatti erano under 40 e l'84% dei biglietti sono stati acquistati online.
Per la prima volta inoltre la giornata con maggior affluenza dopo il sabato, che mantiene il primato, è stata il venerdì, che ha superato di qualche centinaio i numeri della domenica.
Numerosi dibattiti su svariati temi hanno arricchito la kermesse dal titolo 'Vita Immaginaria', sotto la direzione di Annalena Benini. Si è parlato di guerra e pace, attivismo, sostenibilità, femminismo e violenza di genere, salute mentale, musica e spettacolo, lavoro, giovani e futuro.
Non è mancata la Sardegna al SalTo, con uno stand di 120 mq nel quale sono stati esposti i libri di 15 editori e dove si sono tenute presentazioni con gli autori e laboratori. Ma Sardegna Live ha incontrato un'autrice che si trovava in un'area diversa da quella dedicata all'Isola, la sedicesima nostrana, originaria di Cagliari e che oggi vive a Milano.
'Elogio della lamentela. Quello che Schopenhauer non ha detto' è il libro scritto da Valo Pusceddu, pseudonimo di Valeria Pusceddu, stand-up comedian classe 1996 che si è esibita anche su Comedy Central e ha riscosso molto successo negli ultimi anni.
Prima volta al Salone del Libro. Come ti senti?
"Molto contenta, un pelino agitata, parecchio disorientata perché ho un senso dell'orientamento ridicolo, quindi tutto è un labirinto per me, ma un labirinto piacevole ovviamente".
Come ti vedi nei panni di scrittrice?
"Il mio lavoro principale è fare stand-up comedy, che comunque implica scrivere monologhi comici, quindi diciamo l'approccio alla scrittura in quel senso più o meno ce l'avevo già. È sicuramente diverso in questo caso e ci sono tempi diversi, mentre nella stand-up ci si dirige verso quella che è alla fine un'estrema sintesi, nella scrittura si possono avere tempi più rilassati, anche il lettore è più rilassato nell'atto di prendere il tuo libro e usufruirne, sono momenti di intrattenimento diversi che hanno tempi diversi sia di scrittura, sia di debutto".
Che feedback hai avuto da parte degli utenti in queste giornate?
"Al momento buoni perché forse la maggior parte sono persone che mi conoscono già".
Credi di essere stata capita? La tua opera è un po', possiamo dire, dissacrante forse.
"Penso di sì, nel senso che la maggior parte delle persone, che appunto mi conoscevano, mi hanno detto che mentre leggevano il libro immaginavano la mia voce, quindi avevano gli anticorpi per quest'opera".
Senti di aver portato un po' di Sardegna al SalTo?
"Parte degli aneddoti che racconto nel libro sono avvenuti tra la Sardegna e Milano, anche se magari non sempre riporto il luogo preciso, o il nome di un negozio o di un'attività, per far in modo che ognuno possa immaginarlo nella città in cui vive, però ovviamente la mia esperienza parte da lì quindi credo di sì".