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Roma, 9 ott. (Adnkronos Salute) - Il 10,8% dei giovani italiani, tra i 15 e i 24 anni d'età, assume psicofarmaci, senza una prescrizione medica. Lo fa per dormire, per dimagrire, per essere più performanti negli studi, una sfida - quest'ultima - che preoccupa e inquieta molti ragazzi. Focalizzando l'attenzione sugli studenti, la percentuale di quanti cercano un "aiutino” negli psicofarmaci lievita fino a oltre il 18% del totale. I dati emergono dalla ricerca "L'era del disagio”, realizzata dall'Inc Non Profit Lab in collaborazione con AstraRicerche, con il patrocinio di Rai per la sostenibilità-Esg, presentata questa mattina nella sede Rai di viale Mazzini a Roma.
Gli esperti ricordano che nel 2021, secondo un rapporto l'Istat, il 6,2% (l'anno prima erano il 3,2%) dei ragazzi tra 14 e 19 anni, oltre 220 mila giovani, era insoddisfatti della propria vita e viveva una condizione di cattiva salute mentale. E' la 'gen Z', una generazione che rifiuta lo stigma sociale e su Tik Tok pubblica voti e classifiche sulla "efficacia” dei medicinali, parlando senza remore del proprio disagio psicologico davanti a milioni di estranei.
Secondo gli intervistati, comunque, qualcosa è ancora possibile fare per affrontare una situazione così difficile dal punto di vista personale e sociale. Il 47,2% degli italiani pensa che si possa restituire dignità al lavoro mettendolo meglio in equilibrio con le istanze della vita personale, mentre il 47% chiede che venga favorito l'accesso (anche con bonus economici) ai servizi di assistenza psicologica. E poi, si può promuovere la ricerca scientifica sulla salute mentale (36,7%), aumentare la sensibilizzazione per combattere lo stigma sociale sul tema (36,4%), migliorare l'accesso all'istruzione dei giovani, per dare loro più fiducia in sé stessi (30,2%).