“Voglio trasmettere alle generazioni future e ai nuovi concittadini che scelgono San Sperate, quei valori, quel senso di comunità solidale, l'amore per l'arte e il bello, in sintesi di poter vivere in un paese felice”. Sono le parole di Andrea Feduzi, 50 anni, sposato e con una figlia, dirigente nella grande distribuzione organizzata, imprenditore nel settore energetico e nel campo della sanità integrativa, e uno dei tre candidati a Primo cittadino alle amministrative di San Sperate.

Feduzi, volto nuovo nella politica, si candida con la lista civica “San Sperate tradizione e futuro”.

Lei è un volto nuovo nella politica locale. Quali sono state le motivazioni che l’hanno spinta a candidarsi a Primo cittadino?

“Sì sono un volto nuovo, seguo la politica nazionale e regionale da cittadino. Ma a San Sperate sono cresciuto e da residente ne ho subito il fascino e talvolta anche i disservizi. Partecipo alla vita comunitaria in vari campi: lo sport, l'arte, il teatro, il volontariato, il turismo, l'oratorio, la parrocchia. Sono cresciuto come uomo, in questo paese, grazie ai valori e agli insegnamenti ricevuti nei vari ambienti sopra citati, che hanno contribuito a formarmi dal punto di vista umano e professionale. L'idea, di poter lavorare, per trasmettere alle generazioni future e ai nuovi concittadini che scelgono San Sperate, quei valori, quel senso di comunità solidale, l'amore per l'arte e il bello, in sintesi di poter vivere in un paese felice sono le motivazioni che mi hanno spinto a lavorare prima nel gruppo sui temi e poi ad accogliere l'invito alla candidatura a Sindaco”.

Quali sono i punti principali su cui vuole puntare “San Sperate tradizione e futuro”?

““San Sperate tradizione e futuro” nasce dal lavoro congiunto di donne e uomini, che insieme alle consigliere e ai consiglieri di minoranza, hanno iniziato a lavorare insieme per immaginare un nuovo modo di agire e di amministrare il paese. Siamo partiti da un’analisi delle principali criticità e vogliamo impegnarci su questioni come la valorizzazione della terra, il bene da cui tutto è partito. Siamo gli unici ad aver proposto l’adesione al Distretto Rurale, un’occasione per intercettare fondi destinati allo sviluppo locale. Lavoreremo per la stabilizzazione delle filiere nel territorio (agricoltori, trasformatori, commercianti, ristoratori, cittadini, saperi, scuola, operatori culturali e turistici..). Investiremo maggiori risorse nella creazione di reti che ci consentano di mettere a sistema il valore della cooperazione: da soli non si va più da nessuna parte, mentre insieme, investendo su criteri comuni per la programmazione, per la promozione di azioni, per lo sviluppo locale, si può fare molto. Investiremo su turismo e cultura, i sansperatini devono tornare ad essere i primi ambasciatori di San Sperate ed è per questo che l’amministrazione deve farsi promotrice di un vero e proprio Piano di azione per un Sistema di sviluppo integrato del Turismo.

In quali punti ci sarà continuità rispetto all’amministrazione uscente e in quali le novità?

Forte sarà il segnale di discontinuità rispetto ad un amministrazione lenta e farraginosa poco proiettata al futuro, troppo fossilizzata sul presente e poco ambiziosa. Raddoppieremo gli sforzi per raggiungere obiettivi più ambiziosi. Durante la redazione del programma siamo partiti da un’analisi delle principali criticità e solo per fare alcuni esempi, ci distingueremo sull’informazione istituzionale e trasparenza con una gestione più seria dei canali istituzionali; coinvolgimento attivo della cittadinanza riguardo le scelte strategiche di sviluppo - pensiamo all’inerzia sul dibattito della Città Metropolitana che ci ha visto relegati ai margini della politica territoriale; l’inefficiente gestione degli spazi e edifici pubblici: associazioni sfrattate, nessuna programmazione ma nemmeno nessuna idea su come sfruttare al meglio e valorizzare determinati spazi, compresi quelli all’aperto; ripensare la mobilità, non in chiave di traffico, ma con un’attenzione che si sposta dalle auto alle persone; piste ciclabili e percorsi pedonali che non sono mai stati completati, né mai implementati: pensiamo alla vergogna di Santa Suia o alle promesse mai mantenute su Pixinortu. Abbiamo assistito al proliferare di sensi unici, senza un piano complessivo di gestione della viabilità che ha generato quartieri labirinto, senza risolvere il problema della sicurezza stradale; maggiore attenzione ambientale: discariche abusive in primis e mancanza di campagne educative o di supporto ai volontari; un’offerta culturale da promuovere con maggiore convinzione e da coordinare insieme alle associazioni e ai professionisti del settore. La gestione degli spazi sportivi è ormai una priorità non più derogabile: dal project financing sul centro sportivo, al bocciodromo, allo skatepark, fino alla pista di atletica e a tutte le altre strutture sportive; politiche sociali trasparenti, un’attenzione maggiore al mondo della scuola; la necessità di più iniziative per l’infanzia, la Generazione Z, gli anziani e la cittadinanza in genere. La promozione turistica va completamente scritta insieme alle associazioni, agli operatori culturali e alle imprese, così come un’attenta e seria politica di strategia culturale.

Cosa è importante per i cittadini di San Sperate?

Dalle risposte dei cittadini che abbiamo ricevuto in questi mesi la priorità va data senz’altro ai servizi che dovranno essere adeguati all'incremento demografico che San Sperate vive, essendo questi fermi agli anni 80 con tutte le criticità che ne conseguono. C’è un patrimonio inestimabile a livello di produzione culturale e di conseguenza turistica, che non è messo a sistema e non viene adeguatamente supportato: manca programmazione, progettazione e esecuzione dal punto di vista amministrativo. Serve un’accelerazione, sulle incompiute e nuova progettazione ambiziosa, con una amministrazione trasparente che non si limita a fare l'ordinario, ma raddoppi gli sforzi per amministrare in maniera straordinaria. La sicurezza nelle strade e la riduzione del traffico sono la nostra priorità. Il traffico lungo gli assi Villasor-Cagliari e Decimomannu-Monastir crea problemi di sicurezza che non sono stati risolti dalle recenti modifiche ai sensi unici. Se cogliamo positivamente interventi che tanto abbiamo sollecitato, come gli attraversamenti pedonali rialzati e i dissuasori di velocità, vogliamo insistere sull'alleggerimento dalle macchine e dal traffico pesante delle arterie principali, ma anche del centro storico, iniziando per esempio, a ragionare con i residenti e i commercianti su pedonalizzazioni.

Ha già in mente un gruppo di governo?

Prima si porta a casa il risultato poi si faranno le valutazioni. Il valore aggiunto del nostro gruppo sta nel fatto che tutte le risorse sono preziose. In lista ci sono specifiche competenze e capacità: non avremo difficoltà a trovare le giuste persone per i diversi ruoli, decideremo insieme.