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"Il disegno di legge che commissaria le Asl non deve essere interpretato come la panacea di tutti i mali. I problemi della sanità sono tanti e sono antichi. Chiaramente è importante dare un segnale forte relativamente al fatto che la situazione sta cambiando". Queste le parole della presidente della Regione Alessandra Todde, dopo l'incontro con Cgil, Cisl e Uil sul provvedimento approvato ieri in giunta.
"La situazione cambierà con dei segnali concreti che potranno vedere le persone. Ovviamente avere una visione d'insieme è fondamentale - ha spiegato ancora - La cosa importante è capire che, anche nel contesto del territorio, le cose devono cambiare: non è possibile avere bilanci che non vengono approvati, non è possibile non avere una programmazione e soprattutto non è possibile che un cittadino non venga curato come avviene oggi".
"Quindi è importante che questo percorso sia iniziato - ha concluso la governatrice - sarà un percorso partecipato ovviamente all'interno del Consiglio regionale, arriverà in Commissione, verrà affrontato in un contesto complessivo e ci sarà il contributo di tutti. Però bisogna capire che i cittadini hanno necessità di risposte. Oggi veramente abbiamo dato il segnale che questo percorso è iniziato".
Sul disegno di legge presentato ieri è intervenuto anche l’assessore alla Sanità, Armando Bartolazzi. “È una base su cui lavorare su fatti concreti e c'è un'idea di quelli che devono essere i cambiamenti, sia strutturali che funzionali” ha detto al termine del lungo incontro con i sindacati confederali.
Tra le priorità l'esponente della giunta individua l'abbattimento delle liste di attesa, il miglioramento della medicina del territorio. "Queste sono cose già iniziate ma chiaramente è mancato fino ad oggi un po' il braccio esecutivo di queste nostre iniziative che è rappresentato dai direttori delle Asl, cioè è necessario che i direttori siano un po' più aperti anche alla comunicazione con il territorio e alla comprensione delle esigenze del territorio, quindi forse l'atto più importante che dovrà essere attuato è quello di rilanciare questa comunicazione ospedale-territorio".
Nel dettaglio degli interventi l'assessore ha spiegato che gli ospedali dovranno, laddove ci sono emergenze prestazioni sanitarie, ma devono avere una mission specifica, si devono creare delle strutture hub, due, tre, quattro per patologie più importanti, in maniera tale che il paziente possa essere orientato in maniera ottimale su dove riferirsi, Mentre per quanto riguarda invece la medicina territoriale è chiaro che va rilanciata - ha aggiunto - Sono già state poste in essere delle azioni importanti per quanto riguarda per esempio l'accesso e l'inizio di nuovi corsi di specializzazione in medicina generale, abbiamo già più che raddoppiato le borse di studio con possibilità per i giovani medici di avere già da subito in carico un certo numero di pazienti e di avere incarichi convenzionali anche nella medicina dell'emergenza urgenza e poi chiaramente in maniera emergenziale abbiamo richiamato i medici in pensione su base volontaria, una soluzione tampone ma è riuscita a coprire esigenze in alcuni territori".
Altra criticità i pronto soccorso: "vanno in sofferenza soprattutto nei mesi estivi. Normalmente sono i direttori generali che rimodulano le attività e il personale nel contesto delle loro aziende per poter garantire gli accessi al pronto soccorso. Ma ci sono anche delle azioni che abbiamo messo in campo come la contrattualizzazione dei cosiddetti medici gettonisti, abbiamo cercato di contrattualizzare anche medici della medicina militare e quelli stranieri abilitati a svolgere la professione di medico in Italia e non ultimo fatto accordi con le università".