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“Il 31 dicembre prossimo finirà tutto. Non ci sarà più neanche la speranza a sostenere gli oltre cinquanta lavoratori delle strutture sanitarie di Rizzeddu a rischio licenziamento. Se la Regione non provvederà ad avviare una nuova nuova gara d'appalto, fondamentale per garantire la continuità del servizio e il mantenimento dei livelli occupazionali, il personale di Rizzeddu verrà lasciato a casa, e la città di Sassari, di conseguenza, perderà un centro sanitario fondamentale per il territorio.
Ancora una volta la scure della politica regionale sarda colpisce il territorio del Nord Sardegna, penalizzato da una chiara e definita volontà politica che ha portato allo smantellamento di servizi fondamentali per il vasto bacino di utenti della seconda città sarda.
Con la chiusura di Rizzeddu, i pazienti psichiatrici in cura presso questa struttura verranno inevitabilmente dirottati in altre città, magari distanti decine di chilometri da quelle di residenza con un notevole aggravio delle difficoltà e dei disagi”.
"A questo punto, dopo innumerevoli appelli, per scongiurare i licenziamenti possiamo affermare che a mancare è soltanto la volontà politica. Le strutture amministrative non hanno provveduto a bandire una nuova gara perché Rizzeddu, nei piani di questo governo regionale, ha il destino segnato ed è quello dello smantellamento. Allo stesso tempo andrà perso il grande patrimonio di esperienze e competenze acquisite negli anni”.
Questa la denuncia della consigliera regionale del M5S Desirè Manca che ha presentato diversi atti in Consiglio regionale per portare il caso all'attenzione della Regione.
“Ares, lo scorso ottobre, ha iniziato il percorso di individuazione di strutture alternative in cui poter trasferire i pazienti attualmente ospitati a Rizzeddu - prosegue Desirè Manca – e da allora nulla è cambiato. I lavoratori non hanno ricevuto alcuna rassicurazione in merito alla prosecuzione dell'attività in città. Le figure professionali impiegate nella Cooperativa Elleuno di Casale Monferrato, dopo anni di impegno e sacrificio, verranno mandate a casa. Non possiamo permettere che ciò accada”.