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L’associazione “Chenàbura Sardos pro Israele” annuncia di aver chiuso "con successo" la Giornata Europea della Cultura ebraica e ringrazia "le tante persone, a partire dagli abitanti del quartiere Castello fino a personalità internazionali che hanno espresso solidarietà per il vile atto antisemita avvenuto tra sabato e domenica scorsi, quando è stata imbrattata la porta d'ingresso del museo ebraico con vernice rossa e scritte".
In particolare ringrazia "i massimi rappresentanti delle Istituzioni sarde: la presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde e il presidente del Consiglio Regionale, Piero Comandini per la vicinanza immediatamente espressa all'associazione e la ferma condanna di ogni forma di antisemitismo che - hanno scritto nei messaggi da loro inviati al presidente dell'Associazione Mario Carboni - non può trovare spazio nella cultura sarda".
Il presidente Carboni ha concordato un prossimo incontro con una delegazione degli ebrei cagliaritani e con i dirigenti dell'associazione per illustrare le attività in programma fino a dicembre "nella convinzione che la divulgazione della cultura e della conoscenza sia l'unica arma per fermare la violenza dell'antisemitismo ormai dilagante nella società italiana ed europea".
L’atto vandalico è stato scoperto durante la mattinata di ieri, domenica 15 settembre, da Mario Carboni. Il museo ebraico è luogo di riunione della comunità ebraica locale, in via La Marmora, nel quartiere Castello, dove una scritta in sardo "A fora is sionistas" (fuori i sionisti) è comparsa accanto alla porta e della vernice rossa è stata gettata sul cancello di ingresso e sul portoncino in vetro.