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Sei al mare in Sardegna e vuoi cambiare aria? Vuoi conoscere l'interno? O, magari, il cielo è nuvoloso e minaccia di piovere. L’acqua del mare è gelata. Il vento rende invivibile la spiaggia sollevando nuvole di sabbia che pungono e disturbano. Pensi che la tua vacanza in Sardegna sia rovinata? Non disperare! Nella nostra isola esistono tante alternative alla spiaggia e, se hai pazienza, in questa rubrica ti illustreremo i più interessanti e suggestivi itinerari alternativi per la tua vacanza in Sardegna.
NUORO. Nuoro (Nùgoro in sardo), capoluogo dell’omonima provincia, è una cittadina di 37.058 abitanti che sorge a 550 m s.l.m. su un altipiano granitico ai piedi del Monte Ortobene, nella Sardegna centrale. La presenza dell’uomo in territorio nuorese è attestata da domus de janas risalenti al IV-III millennio a.C.. La civiltà nuragica, a partire dal 1500 a.C., ha lasciato importanti tracce nel territorio dove sono stati rinvenuti 32 nuraghi, 12 villaggi nuragici e 12 tombe dei giganti. Il dialetto dell’area nuorese è ritenuto il più vicino al latino, segno evidente della penetrazione romana. La prima fase di dominazione romana fu particolarmente concitata visto che al nuorese appartenevano l’area del Gennargentu e il Goceano le cui popolazioni erano definite dai romani “Civitates Barbarie” e “Barbaricini”. I conquistatori, però, riuscirono ad affermare il proprio potere sul territorio e in epoca tardo-imperiale si svilupparono insediamenti militari ed agricoli nell’intera area nuorese. Le lettere di Papa Gregorio I (VI sec.) sono importanti per ricostruire la storia dell’area nuorese in epoca Bizantina. In quel periodo, come racconta il Pontefice, esisteva una Sardegna romanizzata, cristianizzata e bizantina (quella dei Provinciales), e una abitata da popolazioni cantonali e pagane, la Gens Barbaricina guidata dal capo Ospitone. Solo nel 594 Ospitone strinse un patto con i Bizantini accettando la conversione al cristianesimo del suo popolo. Con l’affievolirsi del potere imperiale, a partire dal IX secolo, nacquero i quattro Giudicato come forma di amministrazione autonoma della Sardegna. Torres, Gallura, Arborea e Cagliari si spartirono la Barbagia e Nugor divenne sede di Curatoria. A partire dal Quattrocento, il borgo, perse di interesse per i conquistatori che si susseguirono in terra sarda. Nell’area nuorese, non particolarmente ricca di risorse agricole, si svilupparono la pastorizia e modesti commerci, oltre a un rilevante banditismo che nel corso dei secoli caratterizzò profondamente la zona, tanto da consentire lo sviluppo del cosiddetto "codice barbaricino", una sorta di codice d’onore non scritto. La dominazione catalana prima e spagnola successivamente hanno contribuito in modo determinante all'elaborazione delle tradizioni religiose, dei manufatti artigianali e delle ricche vesti d'uso quotidiano, impreziositesi nei secoli e divenute "costumi" da indossare nelle sagre folkloristiche. Più estesa e popolata dei paesi del circondario, Nuoro crebbe con la cessione della Sardegna ai Savoia e nel 1836 venne elevata al rango di Città. Si sviluppò così come centro amministrativo a partire dalla seconda metà dell'Ottocento. Il 6 ottobre 1820, con l'Editto delle Chiudende, l'intera Barbagia fu messa sottosopra dall'appropriazione selvaggia di terreni sino ad allora adibiti ad uso comunitario. Si ebbero rivolte sanguinose in una escalation di violenza che sarebbe sfociata nei moti de "su Connottu", quando il 26 aprile 1868 diverse centinaia di persone assaltarono e diedero alle fiamme il palazzo del municipio. Il banditismo, dopo Su Connottu, si diffuse ancora di più e lo Stato rispose con l'invio di truppe di polizia, numerose quanto poco efficaci nel contrastare il fenomeno. Nel Novecento il notevole miglioramento dei trasporti per la comunicazione col Continente favorì il fermento culturale che avrebbe dato vita alla più importante avanguardia artistica sarda. La scrittrice Grazie Deledda (Premio Nobel per la letteratura nel 1926) è l’icona di questo periodo. Nuoro, “la Atene sarda”, divenne il centro culturale della Sardegna. Passate la guerra di Libia e la prima guerra mondiale con un elevato numero di caduti, Nuoro divenne provincia durante il Fascismo, nel 1927. I rapporti del regime con la popolazione passarono attraverso la mediazione di alcuni artisti, i