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Sei al mare in Sardegna e vuoi cambiare aria? Vuoi conoscere l'interno? O, magari, il cielo è nuvoloso e minaccia di piovere. L’acqua del mare è gelata. Il vento rende invivibile la spiaggia sollevando nuvole di sabbia che pungono e disturbano. Pensi che la tua vacanza in Sardegna sia rovinata? Non disperare! Nella nostra isola esistono tante alternative alla spiaggia e, se hai pazienza, in questa rubrica ti illustreremo i più interessanti e suggestivi itinerari alternativi per la tua vacanza in Sardegna.
ORISTANO. Oristano (Aristanis in sardo) è una cittadina di 31.630 abitanti, capoluogo dell’omonima Provincia della Sardegna centro-occidentale.
Sorta presso l’antica città fenicia Othoca, la città giudicale di Aristanis divenne un centro di assoluta importanza in Sardegna nel 1070 quando l’arcivescovo arborense Theoto vi spostò la sede vescovile che era stata di Tharros e il Giudice Orzocco I la nominò capitale del Giudicato di Arborea. Prima di allora il centro non era che un borgo di contadini sotto il controllo delle città più importanti del territorio. Aristanis, probabilmente, venne preferita a Tharros quale capitale del Giudicato anche a causa delle scorribande saracene che tormentavano in quel tempo le coste occidentali dell’isola. La nuova capitale era infatti meglio protetta da barriere naturali come lo Stagno di Santa Giusta e la foce biforcuta del Fiume Tirso. Nel corso del Medioevo, Aristanis dovette reggere il confronto con gli altri Giudicati sardi. Nel 1198 il Giudicato di Arborea venne invaso dalle truppe cagliaritane che attaccarono la capitale. I successivi giudici arborensi ristrutturarono l’abitato migliorandone le fortificazioni, costruendo ventotto torri e innalzando le mura cittadine.
Nel 1324 il Giudicato di Arborea si alleò con i catalano-aragonesi che volevano conquistare i possedimenti pisani sull’isola per creare il Regno di Sardegna. Ben presto il Giudicato di Arborea tentò di imporre il suo dominio sull’intera Sardegna sotto i Giudici Mariano IV, Ugone III ed Eleonora. Il conflitto devastò l’isola finché nel 1420 anche il Giudicato di Arborea, il più longevo, cessò di esistere dopo che i suoi possedimenti vennero venduti agli Aragonesi per 100.000 fiorini d’oro.
Aristanis, allora, divenne sede di marchesato e il titolo di marchese di Oristano appartiene ancora oggi al Re di Spagna. Elevata al rango di città regia nel 1479, Oristano seguì la comune storia della Sardegna iberica. Nel 1673, durante la Guerra dei Trent’anni, una flotta di quarantasette vascelli al comando del francese Enrico di Lorena, sbarcò nei pressi di Oristano e saccheggiò la città per una settimana. I francesi abbandonarono l’isola prima che le truppe del Regno di Sardegna arrivassero in città. A partire dal 1720 la città, come l’intera Sardegna, passò ai Savoia. Nell’aprile del 1921 Davide Cova, Emilio Lussu, Camillo Bellieni ed altri reduci sardi della Prima Guerra Mondiale fondarono a Oristano il Partito Sardo d’Azione. Il 16 luglio 1974 la città divenne capoluogo della Provincia di Oristano.
Le architetture religiose più interessanti in città sono la cattedrale di Santa Maria Assunta (1130), distrutta in un assedio è stata ricostruita sotto il regno di Marino II e al suo interno sono custodite le reliquie di Sant’Archelao. La chiesa di San Francesco, costruita del 1835 in stile neoclassico. La chiesa e il monastero di Santa Caterina, edificati nel 1343 dal Giudice Pietro III di Arborea. La chiesa e il chiostro del Carmine, uno dei migliori esempi