“Siamo onesti: Anna Oxa è la grande delusione di questo festival. Una canzone da raduno tra druidi a Stonehenge, canzone che “parla all’anima”, lei dice, ma che sembra più parlare a chewbacca in Guerre stellari, visto che non si capisce un cazzo di quello che dice”.

Come sempre, la giornalista Selvaggia Lucarelli non le manda certo a dire e ne ha per tutti, anche con Anna Oxa che è tornata sul palco dell’Ariston dopo 12 anni, per la sua quindicesima partecipazione.

Il debutto al Festival della cantate risale al 26 gennaio 1978, quando portò una canzone bellissima: “Un’emozione da poco” con cui si classificò seconda. Anna Oxa si fece conoscere subito anche per i suoi look, iconici e memorabili.

Proprio dell’abbigliamento di Anna Oxa parla Selvaggia Lucarelli: “Oxa ha scritto pagine indimenticabili della storia di Sanremo in fatto di look, mentre quest’anno si presenta con questi abiti tristanzuoli da maghella triste la prima sera e da suonatrice di bonghi ieri sera. Le migliaia di persone che avevano puntato su di lei al FantaSanremo stanno pensando di formare una class action per chiederle i danni”.

“Diciamoci la verità – continua Lucarelli - lo scazzo dietro le quinte di cui si è parlato ieri sera sarebbe stato l’unico guizzo in questo Sanremo scialbo e invece nega anche quello, del resto fatico a pensare che una così creda più a Pfizer che al potere terapeutico dell’energia dell’universo. Peccato, aveva iniziato così bene sfanculando la Civitillo che le chiedeva un’intervista, voglio dire, a me quelli mai servili nei confronti del potere fanno simpatia, ma la sensazione è che il muro new age che ha messo tra lei e il mondo non le abbia fatto artisticamente benissimo. Confidiamo nell’ultima sera. Chi è nel backstage stasera legga a voce alta questo pezzo e lasci molti bicchieri in vista. Chissà che non succeda qualcosa davvero, questa volta. Io nel momento spacco bottilia ammazzo familia ci credo ancora”.

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