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(foto copertina tratta dal web)
Sul dizionario Treccani l'essere sensitivo è colui che ha la facoltà e la capacità di sentire, di avere sensazioni, di percepire gli stimoli attraverso i sensi grazie ad una accentuata sensibilità ed emotività.
Oggi, più che in passato, si parla di questa facoltà intesa come capacità di percepire le “realtà differenti”. L'alta sensibilità è un dono che può essere presente fin dall'infanzia e poche sono le persone capaci di capire la vita in tal modo. Non è un caso se i bambini che possiedono tale capacità hanno difficoltà ad essere compresi. Una famiglia che accoglie e che è pronta a supportare con amore incondizionato, può donare loro la forza di cui hanno bisogno. Li si aiuta a sviluppare ed esprimere al meglio il lato positivo della personalità e del carattere. E' quanto accaduto ad Elisabetta Bari, ex management nel commercio che oggi, partendo dal “dono”, sta creando il suo lavoro. Una donna autoironica, spiritosa, divertente e dalla risata coinvolgente.
Abbiamo trascorso un intero pomeriggio insieme a disquisire di sensibilità, bambini, indaco, empatia, consapevolezza, evoluzione, cicli e trasmutazione. Un confronto intenso e ricco di input. L'unica nota stonata è un “no grazie” ad una tisana da me offerta e da lei rifiutata a causa di una allergia a una spezia in essa contenuta. Passo ai ripari domandandole: “L'essere sensitivi è qualcosa legata ai cinque sensi? Che differenza c'è tra sensazione e sensitività?” La sua risposta è precisa: “Sono due cose diverse. La sensitività è spesso accompagnata da sensazioni che io avverto a livello epidermico ma ciò che vedo va al di la della vista. Perché ciò possa accadere bisogna essere consapevoli, stare nel sentire e soprattutto affidarsi, questa è la cosa più difficile. Bisogna sapersi affidare a ciò che si sente”.
La differenza tra i due sostantivi sembra elementare ma non lo è. Le sensazioni, infatti, sono emozioni ed in quanto tali sono spesso contraddittorie, conflittuali. La sensitività è percettività pura. Elisabetta ha avuto la fortuna di nascere e crescere in una famiglia di lunghe tradizioni che l'ha accolta e le ha permesso di sviluppare il suo dono. A tal proposito, dice: "Vorrei dare un suggerimento ai genitori: ascoltate il sentire dei vostri figli. Se un bambino parla di mondi fantastici non denigratelo, forse, quei mondi, esistono davvero".
La nonna, di origine turca, le ha trasmesso, insieme alle ricette di rimedi naturali per la salute, la caffeomanzia, l'arte di leggere i fondi del caffe diffuso in Medio Oriente, nella penisola balcanica e nei paesi arabi.
Una volta bevuto il caffe, la tazzina viene riposta sul piattino per appoggiarci le dita della mano e compiendo delle brevi rotazioni. Mentre ci si concentra sugli aspetti che si desidera conoscere, si rigira la tazzina, la si lascia riposare fino a quando il suo fondo non si è raffreddato. Dopo qualche minuto, i giochi sono pronti. E' giunto il momento di leggere le figure/simboli che si sono disegnate all'interno e sul piattino.
“Mi piace tutto ciò che è antico, miti, riti, leggende, tutto ciò che è legato alla nostra terra.”
A questo punto, le chiedo: “Qual è il male che più di altri, a tuo parere, ci allontana dalla nostra essenza, dalla nostra natura?”. La sua risposta è ricca di argomenti: "E' il controllo che operiamo sulla nostra vita e sulla vita delle persone che ci stanno intorno. Manca l'accettazione della propria e dell' altrui libertà. Questa è una delle cause più frequenti della sofferenza. Più si è nel controllo e meno si è nell'amore. Per essere in amore è necessaria l'accettazione di tutto ciò che arriva nella nostra esistenza. Siamo frequenze vibrazionali, siamo energia e entriamo in contatto con le altre frequenze. Tutto è perfetto cosi com'è. Tutto serve per la nostra e