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Alessio Oggiano, 21enne di Arzachena, ha chiesto il patteggiamento per l'accusa di tortura nei confronti di Abdullah Beqeaw, clochard di origine marocchina e conosciuto come Filippo Cannone, ritrovato senza vita il 23 dicembre del 2020 nei parcheggi del supermercato Eurospin di Arzachena, che al tempo era la sua 'casa'.
Oggiano questa mattina si è presentato davanti al gup del Tribunale di Tempio Pausania per la prima udienza del processo e il suo difensore ha prima avanzato la richiesta di derubricazione del reato, da tortura a lesioni, ma il pm si è opposto. Il giovane quindi tornerà davanti al gup il 6 aprile prossimo.
Abdullah Beqeaw da oltre vent'anni anni viveva come senzatetto nella cittadina gallurese, era stato accettato dalla comunità con la quale si era ben integrato, ma nonostante gli aiuti di Comune e Caritas aveva scelto la vita di strada e in particolare i parcheggi di quel supermercato come rifugio notturno.
Beqeaw risultava malato da tempo e il suo decesso era stato giustificato da un "sospetto infarto", ma una ventina di giorni prima della sua morte era stato picchiato da un gruppo di ragazzini, che avevano ripreso la scena con i loro cellulari e successivamente postato le immagini. Quei filmati erano stati poi ripresi dagli inquirenti, la Procura di Tempio e quella dei minori di Sassari, dando così il via alle inchieste.
Sei gli indagati oltre ad Oggiano, tra cui altri 5 minorenni di età compresa tra i 14 e i 16 anni. Dai video sequestrati emergerebbero angherie e umiliazioni inflitte alla vittima, picchiato con calci allo stomaco. Le immagini mostrerebbero pure il momento in cui gli sarebbe stata spenta una sigaretta sul palmo della mano. Il fratello di Abdullah Beqeaw e la comunità marocchina di Arzachena si sono costituiti parte civile con l'avvocato Angelo Merlini.