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L'Italia e' fanalino di coda in Europa per l'uso dei contraccettivi ormonali come pillola, anello vaginale, cerotto.
"Siamo al pari delle irachene: solo il 16,2% delle donne del Belpaese li usa", a fronte per esempio del 41,5% delle 'cugine' d'Oltralpe.
E il quadro tracciato oggi a Milano da Nicola Surico, past president della Societa' italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo), che ha presentato la la nuova campagna d'informazione sulla contraccezione 'Love it! Sesso consapevole', dedicata alle under 25 e promossa dalla Sigo in collaborazione con 'lapillolasenzapillola', progetto educazionale di Msd.
Italia lontana dagli standard Ue in materia di sesso sicuro. Un gap che pesa soprattutto quando si parla di contraccettivi ormonali, usati regolarmente dal 50% delle donne olandesi, dal 35% delle britanniche e dal 30% delle tedesche.
E se il tasso medio della Penisola e' del 16,2%, a seconda della regione cambia il rapporto delle donne con questa forma di contraccezione: il primato spetta alla Sardegna, dove quasi una donna su 3 sceglie i contraccettivi ormonali, e mentre il Nord si mantiene sopra la media (tra il 23% della Val d'Aosta e il 16,6% del Friuli), "scendendo a Sud - fa notare Surico - il tasso diminuisce sensibilmente non superando l'8%" e toccando il 7,2% in Campania.
In generale il sesso protetto non e' la norma in Italia: ancora oggi 6 donne su 10 in eta' fertile (15-49 anni) non usano alcun metodo contraccettivo, il 15% non ne ha mai fatto uso e il 44% ha smesso di utilizzarlo. Tanto che una gravidanza su 5 e' indesiderata e il 42% delle donne rimaste incinte senza averlo scelto non stava usando nessun contraccettivo.