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Era il 1964 quando i telespettatori del primo canale RAI ammiravano un Benito Urgu in bianco e nero sgambettare assieme a I Barrittas sulle note beat del brano demenziale Gambale Twist. La Sardegna per molti italiani era ancora una sorta di terra incantata, lontana nel tempo e nello spazio, e quegli scatenati ragazzi vestiti in costume contribuivano ad accentuare la meraviglia per una società così “strana”, così fuori dai cliché che andavano costruendosi in quegli anni.
Sono passati quasi cinquant’anni da allora ma, per far satira su noi sardi, gli argomenti sui quali tessere la tela sono ancora pressappoco gli stessi che usava Urgu nei suoi spettacoli.
Lo hanno capito bene due ragazzi del centro-Sardegna, nome in codice Drugo e Scav, la loro vera identità è anonima ("siamo persone riservate") e sono gli artefici e promotori di un vero e proprio tormentone che da circa un anno impazza nel mondo dei social network. Stiamo parlando degli amministratori della pagina Facebook “Laura Laccabadora”, una sorta di cabaret ambulante che, invece di esibirsi per le piazze dell’isola, dà spettacolo sul web divertendo e intercettando l’umorismo delle decine di migliaia di fans che ormai da tempo la seguono.
“Laura Laccabadora” non è che uno pseudonimo, un personaggio frutto dell’immaginazione dei due simpatici ragazzi e la pagina racconta con sottile e talvolta tagliente ironia la quotidianità di una terra che corre appresso alla contemporaneità, rimanendo però ben radicata nelle sue tradizioni. La caricatura che ne viene fuori è un ritratto goliardico, spesso macchiettistico se non grottesco delle nostre realtà paesane e anche cittadine. La pagina diventa così una sorta di diario di bordo esagerato nel viaggio attraverso una Sardegna 'social', che sempre Sardegna rimane con tutte le sue peculiarità, i suoi vizi, i suoi idoli profani e i molti difetti che si contrappongono agli altrettanti pregi.
Così come faceva Urgu, Drugo e Scav raccontano attraverso immagini e commenti la società contadina, le serate al bar, le gite tra amici e le sagre di paese puntando il dito col sorriso sulle labbra sui personaggi più caratteristici delle nostre comunità e riproponendo, con ritrovata freschezza, luoghi comuni che ormai rischiavano di annoiare e che con loro divertono nuovamente. “Un po’ tutti i paesi sono in stile Laccabadora” ci scrive Scav “i nostri fans si riconoscono quasi sempre nelle cose che pubblichiamo e rivedono nei nostri commenti gli aspetti più marcati dei loro ambienti”.
La pagina ha raggiunto in poco più di un anno un’incredibile popolarità contando oltre 40mila fans. Cifre da record, specie se confrontate con quelle di altre grandi realtà o personaggi sardi, per intenderci, la Nuova Sardegna ha 49mila fans, la Dinamo 16mila e Marco Sau 12mila.
“Non ci saremmo mai aspettati questo successo” ammette Scav “abbiamo creato questa pagina per caso e col tempo abbiamo anche cambiato genere” poi ironizza “il nostro successo era più imprevisto di una partita di murra senza risse”. “Ci arrivano decine di messaggi e di segnalazioni ogni giorno” spiega “vi ringraziamo e ci scusiamo davvero ma rispondere a tutti sarebbe impossibile”.
Con una serie di racconti umoristici la pagina coglie al meglio le esilaranti sfaccettature del carattere e delle passioni dei sardi gonfiandole ma neanche troppo. Cavalli di battaglia de Laccabadora, la fantomatica ammirazione per il cantante degli Istentales Gigi Sanna, idolo dei ragazzi “col colletto alzato”, e poi ancora la simbiosi tra l’uomo e i cavalli e la sfegatata passione per i motori, i pantaloni in velluto e l’Ichnusa. Tutto incredibilmente documentato da immagini spassose che hanno del surreale e provengon