Espedito Murgia ha tratteggiato il suono antico delle launeddas per tutta la vita, diffondendo i colori della cultura popolare con la maestria che gli era riconosciuta da tutti.  E’ morto all’età di 100 anni, tziu Edittu, l’artista di una Sardegna che non c’è più. La comunità di Seulo ha protetto uno dei suoi figli più illustri e nell’ultimo viaggio gli ha riservato il più affettuoso dei saluti. Ha chiuso i conti con la sua esistenza nel giorno di Pasqua, quando per questa ricorrenza, per tante volte in passato, aveva seminato note gioiose per la Resurrezione di Cristo che a Seulo si onora durante le celebrazioni religiose. Era nato il 25 novembre del 1912 e nel secolo che ha visto passare ha contribuito a tenere vivo quel suono che non ha mai smesso di animare. Lo scorso anno il Vescovo di Lanusei, Mons. Antioco Piseddu, aveva benedetto i 75 anni di matrimonio con Antonietta Boi, un amore delicato, proprio come il rispetto che affiora tra le persone che lo hanno incontrato: «Ho avuto la fortuna di trascorrere un’intera giornata del 1993 a Seulo -ricorda Dante Tangianu, uno dei componenti dei Cuncordia a Launeddas-. La sua morte mi addolora. Non è stato solo un musicista appassionato, ma anche un poeta ispirato, un uomo gentile e ospitale. Adiosu, tziu Editu». Con la poesia ha trascritto i versi del suo guardare. Commosso il pensiero del Sindaco Giuseppe Carta: «Era un suonatore d’altri tempi, un esempio di saggezza valido per tutti». L’esordio ufficiale nelle vesti di suonatore risale al 1937, quando accompagna la processione di Esterzili. Nel 33 giri del 1963 dal titolo “Sardegna Popolare” è impresso il virtuosismo delle sue launeddas. «Era un uomo di valore -dice Flavia a nome del Gruppo Folk di Seulo-. La nostra comunità gli è grata per il contributo che ha dato alla valorizzazione e alla diffusione della tradizioni popolari e della Sardegna». L’artista muore e se ne va. La sua musica resta. Senza fine. Roberto Tangianu

 

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Aveva festeggiato il secolo, Espedito Murgia, il piu’anziano maestro e suonatore di launeddas di tutta l’isola.

A Seulo, per tutti, era ziu Edittu.

I suoni che ha prodotto hanno fatto compagnia al tempo che li ha ascoltati.

Le note hanno tenuto vivo l’entusiasmo, rinforzando la tempra dell’artista.

Ha viaggiato tra i sentieri di una Sardegna che non c’è più ma che ha contribuito a raccontare.

La comunita’ lo saluta. Il mondo delle tradizioni popolari gli esprime gratitudine.

Ha contribuito, con amore e perseveranza, a valorizzare e a diffondere la conoscenza della cultura popolare.

Giuliano Marongiu