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Allarme siccità in tutto il comparto idrico servito dalla diga di Maccheronis, da mercoledì scatta il razionamento dell'acqua potabile.
Il nuovo piano di restrizioni si è reso necessario per preservare le poche risorse ancora presenti nell'invaso di Torpè ed è stato deciso durante un vertice tra sindaci e enti idrici.
Erogazione dell'acqua a giorni alterni a San Teodoro, Budoni, Torpè, Posada e Siniscola dove le popolazioni sono invitate a dotarsi di cisterne per limitare i disagi.
"Ormai la situazione è al limite - avverte il sindaco di Posada, Salvatore Ruiu - con un milione di metri cubi d'acqua invasata e un prelievo quotidiano di circa 37 mila metri cubi, le risorse rischierebbero di finire nel volgere di sette o otto settimane".
"Gli unici punti che non verranno chiusi - spiega il primo cittadino di Siniscola, Gian Luigi Farris - sono quelli di approvvigionamento da parte della protezione civile, che continueranno a servire le aziende zootecniche".