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«La situazione della sanità nel Mandrolisai sta peggiorando. I cittadini devono impegnarsi in prima persona perché venga loro garantito il diritto alla salute. Abbiamo avviato un'intensa campagna d'informazione sullo stato dei servizi sanitari offerti dall'ospedale di Sorgono e stiamo anche portando avanti una raccolta di firme».
Il medico Antonio Barracca, coordinatore del Comitato civico diritto alla salute Barbagia Mandrolisai, denuncia ancora una volta la situazione gravissima in cui versa il presidio sanitario del San Camillo.
«Il servizio di Radiologia - spiega Barracca - è stato affidato a un nuovo responsabile che accede al servizio una sola volta alla settimana, e poi a due medici radiologi assunti a tempo determinato, senza nessuna garanzia di continuità, dunque, dopo il loro periodo di formazione». Ma l'elenco dei problemi che affliggono la Sanità è lungo.
«La Tac, obsoleta, è in riparazione da ben sette mesi. Inoltre, non è stata attuata la teleradiologia e il San Camillo continua ad essere l'unico ospedale in Sardegna, e forse in tutta Italia, a non poter garantire la reperibilità medico-radiologica nelle ore notturne e nei giorni festivi». Recentemente, fra le altre cose, è stato soppresso anche il Day Hospital ginecologico e per questo motivo «tutti i piccoli interventi che prima erano effettuati nel nostro ospedale ora devono essere eseguiti a Nuoro. Infine - prosegue Barracca - nonostante vi sia un organico ridotto all'osso, a tutt'oggi non si ha notizia dell'assunzione di nuovo personale socio-sanitario».
Il Comitato fa sapere che nei prossimi giorni verrà indetta un'assemblea di tutto il distretto aperta anche ai cittadini, ai sindaci del territorio, ai sindacati e a tutte le forze produttive della Barbagia-Mandrolisai. «Il San Camillo deve essere potenziato - conclude Barracca - perché l'alternativa è il suo smantellamento».
Roberto Tangianu