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Dopo la vittoria di Fiba Europe Cup a Groningen, la Dinamo Banco di Sardegna ritorna a Sassari, al PalaSerradimigni, per affrontare l’Olimpia Milano nella decima giornata di campionato. Palla a due alle 17.00.
La sfida è stata presentata questa mattina da coach Vincenzo Esposito.
«Affrontiamo una squadra che non ha bisogno di presentazioni, sappiamo tutti che è stata costruita per fare bene in campionato ed Eurolega, sappiamo che tipo di campionato sta disputando. Alla fine è una partita di pallacanestro quindi la dobbiamo giocare al massimo; veniamo da un momento discreto dopo la pausa quindi entreremo in campo con la volontà di restare attaccati alla partita, giocheremo questi 40 minuti poi si tireranno le somme».
Milano è una corazzata…
«È una squadra tecnicamente parlando lunga, fisica e con grande talento, noi però abbiamo dimostrato nei nostri momenti migliori di giocarcela con tutti. Il nostro obiettivo domani è quello di rimanere attaccati al match, e giocarcela per 40’. Non sarà facile perché Milano è una squadra che punisce i minimi sbandamenti, motivo per cui l’aspetto difensivo è molto importante. Vengono concessi uno o due errori ma alla lunga vieni punito sia offensivamente sia difensivamente».
Quali saranno le vostre chiavi della partita?
«Dobbiamo continuare a combattere sotto i tabelloni, cosa che stiamo facendo bene, anche perché ci permette di giocare a un ritmo più congeniale al nostro. Con una squadra da Eurolega non puoi pensare di disputare una partita a ritmi bassi o con una difesa schierata, perché c’è un livello fisico difficile da affrontare. Dobbiamo continuare a contenere le palle perse, che secondo la mia esperienza devono essere meno di 11. Dobbiamo essere bravi a giocare situazioni dinamiche in attacco, per facilitare esecuzioni dei giochi: non sarà facile ma la squadra sta crescendo, sta migliorando e ha ben presente che avversario andremo a incontrare».
Che risposte ha avuto dalla squadra al rientro dalla pausa?
«Sicuramente la cosa che mi conforta di più è la mentalità con cui stiamo entrando in campo. Riusciamo a leggere meglio le partite anche quando le cose vanno male, leggiamo meglio le situazioni offensive a seconda dell’avversario e del tipo di competizione che disputiamo. Per questo affrontiamo la sfida di domani con positività, con i piedi a terra».