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E' iniziata poco dopo le 11.30 la conferenza stampa di presentazione di Antonio Conte, da questa mattina ufficialmente nuovo tecnico della Nazionale italiana di calcio.
Conte, seduto a fianco del nuovo presidente della FIGC Tavecchio, ha confessato: "Non pensavo di rientrare in pista dopo solo 35 giorni dal mio addio alla Juve perché nella mia testa c'era l'idea di aggiornarmi dal punto di vista tecnico e migliorare le lingue aspettando l'offerta in stagione o a fine stagione di un top club europeo. Poi è arrivata l'offerta della Nazionale e riflettendo e carpendo l'entusiasmo dell'ambiente ho deciso di accettare. Sono nel posto dove vorrebbero essere tutti gli allenatori del mondo. I giocatori della Nazionale non provengono da un'esperienza positiva ma abbiamo dei buoni uomini e sono convinto che se riusciamo a farli diventare squadra il gap tecnico rispetto ad altre nazionali più forti può essere colmato.
Arrivo in un momento non semplice per la Nazionale ma sono convinto che possiamo risollevarci, tutto il movimento deve risollevarsi.
Giuseppe Rossi è un patrimonio calcistico, un giocatore importante e spero che possa risolvere definitivamente i suoi problemi per il bene della Fiorentina e della Nazionale. Per quanto riguarda i singoli preferisco non entrare in merito perché da oggi tutti i calciatori italiani possono ricevere la mia convocazione.
La convocazione dovranno meritarsela tutti, io guardo le cose a 360 gradi perché ho imparato che nei momenti di difficoltà solo i grandi uomini ti fanno vincere. Non basta essere buoni giocatori se si è uomini medi. Sulla rescissione del contratto con la Juve dico che dopo 3 anni di vittorie si è giunti alla naturale conclusione del rapporto che è maturata per il bene di tutti.
Quando perdo per me c'è una morte apparente, io sono qui per portare la mia mentalità. Sono arrivato per cercare di far capire la differenza che esiste tra vincere e perdere o vincere e pareggiare, noi lavoreremo perché la vittoria diventi una dolce condanna per la Nazionale.
Oggi sono l'allenatore di tutto il popolo italiano, rappresentiamo un intero Paese. Oggi nella mia testa e nel mio cuore c'è un colore bellissimo che è l'azzurro e dentro l'azzurro ci stanno tantissimi colori di tutte le squadre dei miei futuri giocatori.
Ho intenzione di essere un allenatore che si rapporta con tutti i club e gli allenatori e giocatori. La possibilità di avere un rapporto molto costante e intenso è importante per crescere. Capire assieme ai club di quale lavoro hanno bisogno i giocatori sarà importante per conservare dei buoni rapporti con gli allenatori dei club. Avrò meno tempo a disposizione per lavorare coi miei ragazzi ma anche questa è una sfida che non temo. Voglio riportare nei giocatori l'ansia positiva di quando la domenica sera si aspettava di sapere se si era stati convocati o no. I giocatori devono dimostrarmi di voler venire a tutti i costi. E' meglio avere 25 giocatori magari un po' più scarsi ma con grande voglia di giocare che gente convinta di essere convocata a prescindere. A prescindere non sarà convocato nessuno.
<font size="3">Non esisteranno problemi di età, l'unica cosa che conta sarà vedere che i giocatori che scelgo facciano quello che gli dico. Andrea Pirlo è un calciatore convocabile a tutti gli effetti, non ci siamo ancora sentiti."</font>