Laurearsi campioni nella stagione regolare da neopromossi: è quanto è accaduto in questa stagione all'Aritzo che vincendo anche nell'ultima giornata di campionato ha coronato il sogno del doppio salto di categoria. Una vittoria a Bonorva in rimonta ha infatti consentito ai biancoverdi barbaricini di staccare il pass per il secondo torneo regionale (terza promozione in quattro anni a testimonianza della rapida ascesa) dopo un campionato esaltante chiuso con cinque vittorie consecutive le ultime due delle quali recuperando una situazione di svantaggio. Tra i protagonisti della annata della squadra del Presidente Pili c'è Gianmarco Forma che ci aiuta a rivivere questa stagione strepitosa per la formazione di cui l'oniferese fa parte.

                                                                                                          

Come è stato questo tuo primo anno ad Aritzo?

Sono soddisfatto e ovviamente molto contento, abbiamo vinto il campionato, e nonostante l'infortunio ho giocato 24 partite. Mi sono divertito molto, ho conosciuto brave persone che mi hanno accolto benissimo, senza farmi mai mancare niente, la società mi ha fatto sentire importante e mi ha ringraziato con un messaggio stupendo che ricorderò per sempre, sono queste le cose belle di questo magnifico sport.

Quando è cresciuta in te la convinzione di poter fare vostro questo torneo senza passare dai playoff?

Sinceramente ero convinto di poter vincere il campionato dal momento in cui abbiamo vinto la prima partita,la squadra era fortissima in tutti i reparti e la mentalità vincente era proprio quella che  desideravo ci fosse, elemento indispensabile per conseguire l'obiettivo al pari di impegno, rispetto per gli avversari e il fattore fortuna però abbiamo incontrato alcune difficoltà durante la stagione, infortuni vari, partite non capitalizzate come meritavamo. Il girone era abbastanza equilibrato, abbiamo perso punti importanti contro le ultime in classifica che con la loro grinta ci hanno messo in difficoltà.

Un doppio salto di categoria non è mai facile a nessun livello:a chi ritieni vada riconosciuto il maggior merito di tutto questo?

Il merito è di tutto il gruppo: società, giocatori, tifosi e di tutto il paese. Ma sopratutto và riconosciuto a Giuliano e Giuseppe Pili, avevano un progetto ambizioso, portare la squadra in Promozione, cioè arrivare nella categoria in cui l'Aritzo non aveva mai giocato, e alla fine questo sogno è stato realizzato. Hanno costruito un gruppo sano e vincente. 

Hai avuto modo di confrontarti anche con altri bravi giocatori nel corso di questa stagione? C'è qualcuno che ti ha sorpreso e hai qualche giocatore avversario da segnalare?

Secondo me i giocatori più forti del campionato sono stati i miei compagni di squadra Pibiri, Cherchi, Aramu e il nostro giovane Secci, anche se sarebbe giusto e doveroso citare tutti i componenti della rosa, che sono stati decisivi nella conquista del campionato.Gli avversari che mi hanno stupito favorevolmente sono i giovani Sedda della Folgore e Marras della Lulese, poi Meloni e Deriu del Bonorva e Mura del Macomer. 

Quando è nata la tua passione per il calcio e quando hai cominciato a giocare?

La mia grande passione per il calcio nasce il 19 marzo 1985, ossia il giorno in cui sono nato. Sono cresciuto in una famiglia di calciatori, mio padre Arturo (scomparso nel 2000) è stato bomber di diverse squadre della provincia di Nuoro, mia madre Gabriela calciatrice in paese, e mio fratello Roberto imponente difensore centrale attualmente gioca a Burgos e deve disputare i play off per salire in prima categoria.Mio padre oltre che calciatore è stato per tantissimi anni anche presidente dell'Onifere